Tutta la politica è in trepidante attesa di capire che ne sarà dei vertici di Cpd, Cassa Depositi e Prestiti (la nuova IRI per intenderci, anche se Romano Prodi potrebbe non essere d’accordo) e delle Ferrovie. Politica che come più volte evidenziato è stata messa ai margini del “grande gioco” delle nomine pubbliche, forse per la prima volta nella storia della Repubblica.
Come scritto in anteprima nei giorni scorsi da TPI, le speranze per Palermo di restare al vertice di Cdp si sono ridotte al lumicino. I nomi in pole sono quelli di Dario Scannapieco per il ruolo di Ad di Cassa depositi e prestiti e di Luigi Ferraris per Ferrovie, ex numero uno di Terna.
Per la Presidenza di Ferrovie, se Scaroni non accettasse, potrebbe arrivare una donna: Nicoletta Giandrossi attualmente nel Cda di Fincantieri. Il tema ora è: che fine farà Fabrizio Palermo? A quanto si apprende per lui Palazzo Chigi starebbe studiando una soluzione ad hoc: l’approdo al vertice di Invitalia al posto di Domenico Arcuri ma con poteri rafforzati, con deleghe maggiori rispetto al predecessore. A voler essere maliziosi si potrebbe dire che la de-contizzazione delle istituzioni voluta da Mario Draghi procede sempre più spedita…