Caso Soumahoro, l’operatrice della coop dei familiari: “Senza stipendio da quasi due anni, aspetto 20 mila euro”
“Abbiamo dovuto aspettare il sindacato per far venire a galla la verità”. Lo ha detto uno degli operatori sociali delle cooperative legata ai familiari del deputato Aboubakar Soumahoro, che insieme ad altri suoi colleghi sostiene di non ricevere lo stipendio da mesi. “Non mi capacito del fatto che gli enti che appaltavano i lavori non hanno mai fatto un controllo per verificare se fosse tutto in regola”, ha dichiarato in un’intervista a La Stampa l’operatrice identificata come Angela C.. Quarantaquattrenne, dal 2014 lavora per la cooperativa Karibu, gestita da Marie Therese Mukamitsindo, suocera di Soumahoro, ma afferma di non ricevere lo stipendio da quasi due anni. “In 26 ci siamo rivolti al segretario del sindacato Uiltucs Gianfranco Cartisano per ottenere giustizia. Ora mi sono licenziata per giusta causa”, ha spiegato Angela, che chiede anche il pagamento di tre tredicesime, “quella del 2020 più le altre del 2021 e del 2022”, per un totale di circa “20mila euro”.
“Per il 2021 sono stata anche obbligata a pagare il Cud”, ha detto al quotidiano torinese parlando di “beffa”. “Nonostante non avessi ricevuto un euro dalla Karibu, sono stata costretta a pagare le tasse nella dichiarazione dei redditi. Una follia”.
Nell’intervista, ha detto di non aver mai incontrato Soumahoro alla cooperativa e di aver avuto con la moglie Liliane Murekatete solo “sporadici contatti”, mentre si rapportava sempre con “Marie Therese o con l’altro figlio Michel Rukundo”. La prima, suocera del sindacalista che ha deciso di autosospendersi dall’alleanza Verdi – Sinistra italiana, è sempre stata gentile con lei. “È una donna di grande cortesia, capace di offrire sostegno e solidarietà. Per questo io all’inizio mi fidavo. C’era un’atmosfera bella, quasi familiare e mai avrei pensato di ritrovarmi a questo punto”.
“Più di una volta mi era successo di non percepire lo stipendio anche per 4 o 5 mesi di fila, ma poi arrivava il bonifico con tutti gli arretrati”, ha detto l’operatrice, secondo cui Marie Therese Mukamitsindo forniva direttamente le spiegazioni: “‘Non sono arrivati i soldi dal ministero’ mi diceva, o ‘dalla prefettura’, in base a chi era affidato l’appalto. Poi quando arrivavano i pagamenti la suocera di Soumahoro mi saldava tutto. Proprio per questo all’inizio del 2021 non mi sono preoccupata più di tanto”. Invece i soldi tardavano più del solito ad arrivare. “Più trascorrevano i mesi e più mi allarmavo. Anche perché le scuse accampate non si reggevano in piedi”. Alla richiesta di spiegazioni per i ritardi, Mukamitsindo adduceva “giustificazioni banali: ‘Non arrivano i soldi da Roma, appena arrivano ti pago’, oppure ‘Ho problemi con il bonifico, dammi dieci giorni e sistemo tutto’ o ancora ‘È cambiato il direttore della filiale della banca e ho qualche difficoltà’. Insomma”, continua Angela, “la tirava per le lunghe e alla fine ho capito che quei soldi non sarebbero mai arrivati, così ho chiesto aiuto al sindacato”.