“Il governo va avanti, non è una poltrona in più o in meno a fare la differenza”. Così il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, durante un comizio a San Giuliano Terme, in provincia di Pisa.
Il leader della Lega ha risposto al suo alleato di governo Luigi Di Maio: “Invece di questionare sulle dimissioni di Tizio o di Caio, andiamo a questionare sulle tasse”, ha aggiunto.
“Vediamo se i 5 stelle ci daranno una mano a cancellare quello strumento di tortura fiscale che sono gli studi di settore, noi lo porteremo in consiglio dei ministri”, rilancia Salvini.
Luigi Di Maio ha attaccato su Facebook la Lega dopo la decisione di resistere contro le dimissioni del sottosegretario Armando Siri indagato per corruzione.
“Oggi non su uno, ma su quasi ogni giornale c’è scritto che la Lega vuole staccare la spina al governo e ha pianificato di far saltare tutto dopo il voto. E tutto questo per cosa? Per una poltrona? Per non mollare un loro indagato per corruzione (che ha il diritto di difendersi ma lontano dall’esecutivo)? Lupi, e dico l’ex ministro Maurizio Lupi di Ncd, si dimise per molto meno…”, scrive il leader del Movimento Cinque Stelle dopo che il premier Giuseppe Conte ha annunciato il ritiro delle deleghe a Siri nel prossimo Consiglio dei ministri.