La giunta del Senato inizia a discutere il caso Gregoretti-Salvini
È iniziata nella tarda mattinata di giovedì 19 dicembre la prima riunione della giunta del Senato, che ha iniziato a discutere del caso Gregoretti-Salvini.
Si tratta del primo passo della richiesta di autorizzazione a procedere del Tribunale dei ministri di Catania contro l’ex ministro dell’Interno, accusato di sequestro di persona nell’indagine inerente alla nave Gregoretti, che fu fatta sbarcare il 31 luglio scorso dopo essere stata 3 giorni in mare con 131 migranti a bordo.
La giunta per le elezioni e immunità parlamentari, che si è riunita nel complesso di Sant’Ivo alla Sapienza, ha dunque dato il via all’iter, che si concluderà con un voto finale, in cui si deciderà se dare o meno l’autorizzazione a procedere al Tribunale dei ministri.
“Abbiamo incardinato la procedura che riguarda il caso Gregoretti, abbiamo potuto visionare la domanda di autorizzazione a procedere e abbiamo fissato 4 convocazioni a gennaio. Si andrà sicuramente al voto il 20 gennaio” ha affermato la senatrice 5 Stelle Elvira Evangelista, capogruppo del M5S nella giunta.
Data confermata dal presidente della giunta, il forzista Maurizio Gasparri, il quale ha spiegato che: “Si darà al senatore Salvini un termine di 15 giorni come da prassi per, o chiedere di essere sentito dalla giunta, o per inviare una memoria scritta”.
“La giunta – spiega ancora Gasparri – ha un termine di 30 giorni per prendere una decisione che poi passa all’aula che entro altri 30 giorni, quindi prima della fine di febbraio, dovrà pronunciarsi”.
Gasparri ha poi spiegato quale sarà il calendario della giunta.
“Il termine di 15 giorni in cui Salvini dovrà rispondere scadrà il 3 o 4 gennaio, dopodiché sono già state fissate riunioni l’8 gennaio, il 9, il 13 e poi altre riunioni nella settimana”.
“Abbiamo fissato una possibile data di votazione il giorno lunedì 20 gennaio alle ore 17” ha poi affermato Gasparri.
Secondo una previsione di Gasparri, il voto in Senato potrebbe esserci tra il 10 e il 15 febbraio, anche se questo “dipende dalla Presidenza del Senato e dalla conferenza dei capigruppo”.