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    Caso Donzelli-Cospito, la procura apre un’indagine dopo la denuncia di Bonelli. Nordio: “Tutti gli atti su detenuti sono sensibili”

    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 1 Feb. 2023 alle 14:20 Aggiornato il 1 Feb. 2023 alle 17:21

    Caso Donzelli-Cospito, la procura apre un’indagine dopo la denuncia di Bonelli: “Rivelate informazioni riservate”

    Non si placa la bufera scatenata dall’intervento di Giovanni Donzelli alla Camera. Dopo le polemiche per le accuse al Pd di aver “incoraggiato” l’anarchico Alfredo Cospito, le parole del deputato di Fratelli d’Italia sono adesso oggetto d’indagine della procura di Roma. Una decisione che segue la denuncia del portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, in cui Donzelli viene accusato di aver “reso pubbliche intercettazioni ambientali del Dap (il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia) tra esponenti della ‘ndrangheta e della camorrista con Alfredo Cospito”.

    Il ministro della Giustizia Carlo Nordio non risponde sul ‘caso Donzelli’ e l’emiciclo della Camera esplode in un boato di protesta. Il Guardasigilli dice di non poter rispondere sulla questione perché è stato aperto un fascicolo da parte della procura di Roma. Aggiungendo: “Tutti gli atti riferibili a detenuti in 41 bis sono per loro natura sensibili. Ragion per cui a fini di un’ostensione occorre una preventiva verifica”. Una risposta insoddisfacente per le opposizione che, questa volta unite, hanno protestato in Aula.

    Il riferimento è a un passaggio dell’intervento di ieri di Donzelli, che aveva preso parola durante il dibattito per l’istituzione della Commissione antimafia. Verso la fine, il responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia aveva parlato di “colloqui tra i mafiosi e Cospito”, citando la data del “12 gennaio 2023”. “Questo è quello che riguarda anche quest’aula, non è l’unico incontro che ha avuto Cospito”, aveva poi continuato il deputato. “Mentre parlava con i mafiosi, incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora voglio sapere, presidente, se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia. Lo vogliamo sapere in quest’aula, oggi!”. Un attacco che ha provocato un sollevamento del centrosinistra, con la capogruppo del Pd, Debora Serracchiani che ha invitato Donzelli a “vergognarsi”. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha poi acconsentito all’istituzione di un giurì d’onore per “verificare quanto avvenuto e la fondatezza di quanto affermato”.

    Ma la parte dedicata ai colloqui in carcere da Cospito ha provocato più di qualche tensione anche all’interno della maggioranza e dello stesso governo. Secondo quanto riporta Francesco Verderami su Il Corriere della Sera, l’intervento ha lasciato perplesso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano e ha fatto esplodere la rabbia del ministro della Giustizia Nordio, che in una nota ha confermato di aver chiesto al capo di gabinetto del ministero “di ricostruire con urgenza quanto accaduto in relazione alle circostanze riferite nell’assemblea parlamentare del 31 gennaio 2023″.

    Le informazioni citate da Donzelli avrebbero infatti “carattere riservato” e non sarebbero “nelle disponibilità dei parlamentari”, come ricorda la denuncia di Bonelli, ma sono state trasmesse al deputato dal suo stesso coinquilino, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Dalmastro Delle Vedove.  “Nella serata del 31 gennaio il viceministro alla Giustizia on. Andrea Dalmastro Delle Vedove affermava di essere stato lui a dare le informazioni, se non addirittura la relazione integrale stessa del Dap all’on.Donzelli”, ha scritto Bonelli nella denuncia, facendo riferimento a un’intervista in cui sottosegretario ha detto che avrebbe potuto rivelare a “qualsiasi deputato” il contenuto degli atti. Falso, secondo Bonelli, che chiede  “si compiano tutte le necessarie indagini e all’esito venga valutata la eventuale rilevanza penale a partire dall’articolo 326 del codice penale, perseguendo i soggetti che ne dovessero risultare responsabili”.

    Secondo la denuncia, le intercettazioni riguardano “conversazioni puntuali, derivanti da intercettazioni ambientali dell’amministrazione penitenziaria, tra l’esponente della ‘ndrangheta Francesco Presta e Cospito avvenute il 28 dicembre e il camorrista Francesco Di Maio del Clan dei Casalesi avute sempre con Cospito il 12 gennaio 2023”.

    Il caso ha spinto il Partito democratico a chiedere a Donzelli di rinunciare all’incarico di vicepresidente del Copasir, il comitato parlamentare sui servizi, estendendo la richiesta di dimissioni anche a Delmastro. A difendere i due esponenti di Fratelli d’Italia è intervenuto Matteo Salvini, che ha auspicato “tutto finisca con una stretta di mano”. “Non penso che si possano mettere in discussione incarichi così importanti per una polemica parlamentare di un pomeriggio”, ha detto il segretario leghista e ministro delle Infrastrutture, chiedendo che “tutti contribuiscano a non accendere il clima e a stemperare i toni”.

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