CasaPound torna su Facebook, il social protesta e presenta un reclamo
Facebook ha presentato un reclamo contro l’ordinanza del Tribunale di Roma che il 12 dicembre scorso aveva ordinato al social network di riattivare gli account di CasaPound.
“Ci sono prove concrete che CasaPound sia stata impegnata in odio organizzato e che abbia ripetutamente violato le nostre regole. Per questo motivo abbiamo presentato reclamo”, ha fatto sapere un portavoce di Facebook.
“Non vogliamo – ha dichiarato il portavoce del più noto e diffuso social network – che le persone o i gruppi che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono utilizzino i nostri servizi, non importa di chi si tratti. Per questo motivo abbiamo una policy sulle persone e sulle organizzazioni pericolose che vieta a coloro che sono impegnati in ‘odio organizzato’ di utilizzare i nostri servizi”.
E ancora: “Partiti politici e candidati, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia”.
Il reclamo di Facebook è contro l’ordinanza con cui il 12 dicembre il tribunale civile di Roma ha ordinato al social network la riattivazione immediata della pagina Facebook di CasaPound, oltre che del profilo personale e della pagina pubblica dell’amministratore Davide Di Stefano. Gli account erano stati disattivati da Facebook il 9 settembre.
Rispunta la scritta ‘CasaPound’ davanti alla sede in via Napoleone III
Intanto è rispuntata la scritta “CasaPound” davanti all’edificio occupato a Roma in via Napoleone III, da 16 anni sede del movimento di estrema destra.
I militanti hanno esposto nuovamente le lettere che erano stata rimosse diversi mesi fa dalla facciata della propria sede, su disposizione del Comune di Roma. A mostrare l’azione, in una sorta di sit-in celebrativo dei sedici anni di occupazione, è stato proprio il profilo Facebook di Casapound, dove si vedono foto di diversi militanti davanti all’edificio.
Le 9 lettere non sono state ricollocate sul muro dell’immobile, ma sono state esposte davanti alla facciata del palazzo. “Sedici anni e non sentirli. Alla faccia dei censori di ogni risma. Avanti CasaPound. Alla vittoria!”, si legge nel post pubblicato oggi, venerdì 27 dicembre.