Ce lo chiede l’Europa. E la legge-bavaglio contro giornalisti e magistrati è servita. La ministra della Giustizia Marta Cartabia ha già fatto approvare in Consiglio dei ministri un decreto legislativo che limita fortemente le facoltà comunicative dei magistrati e ostacola non poco la cronaca giudiziaria.
Con il provvedimento diventerà impresa ardua se non impossibile conoscere intercettazioni, ordinanze di custodia cautelare e altri provvedimenti di rilevanza pubblica che riguardano politici, membri del governo, magistrati e altri esponenti istituzionali. Le Procure, ad esempio, potranno parlare “esclusivamente tramite comunicati ufficiali oppure, nei casi di particolare rilevanza pubblica dei fatti, tramite conferenze stampa”.
Dal complesso dei provvedimenti emerge chiaro l’indirizzo dei “migliori”: riuscire dove chi li ha preceduti – da Berlusconi a Renzi – aveva fallito. Nei giorni scorsi l’Ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa sono state convocate in audizione a Montecitorio, ma hanno declinato l’invito…
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