Carlo Calenda, l’ex ministro dello sviluppo economico, ha lanciato un Manifesto per la costituzione di una lista unica delle forze politiche e civiche europeiste alle elezioni europee.
In un tweet ha annunciato: “Bene ci siamo. Su siamoeuropei.it trovate il Manifesto per la costituzione del fronte lanciato insieme a 100 esponenti della politica locale e della società civile. Ora si tratta di aderire e far aderire. Partiamo. L’Italia è l’Europa sono più forti di chi le vuole deboli”.
Ad aver aderito al suo fronte europeista sono decine di sindaci, intellettuali e politici, come Maurizio Martina e Paolo Gentiloni.
L’obiettivo del progetto è riunire democratici, europeisti e progressisti per frenare l’avanzata in Europa di nazionalisti e populisti.
“Il nostro è un grande paese fondatore dell’Unione europea, protagonista dell’evoluzione di questo progetto nell’arco di più di 60 anni. E protagonisti dobbiamo rimanere fino al conseguimento degli Stati Uniti d’Europa, per quanto distante questo traguardo possa oggi apparire. Il nostro ruolo nel mondo, la nostra sicurezza, economica e politica, dipendono dall’esito di questo processo”, si legge nel manifesto.
“Per la prima volta dal dopoguerra esiste il rischio concreto di un’involuzione democratica nel cuore dell’Occidente. La battaglia per la democrazia è iniziata, si giocherà in Europa, e gli esiti non sono affatto scontati. L’obiettivo non è conservare l’Europa che c’è, ma rifondarla per riaffermare i valori dell’umanesimo democratico in un mondo profondamente diverso rispetto a quello che abbiamo vissuto negli ultimi trent’anni”, spiega ancora il documento.
Le priorità per una nuova Europa, per “difendere diritti e conquiste che abbiamo ereditato, costruendo un’Europa nuova capace di vincere le sfide dei prossimi decenni” sono le seguenti:
• Gestire le trasformazioni: investire e proteggere
• Insieme più forti nel mondo
• Meno deficit, più bilancio europeo
• Dal capitale economico al capitale sociale
• Conseguire una leadership scientifica europea
• Un “gruppo di Roma” per rifondare l’Europa
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