Da comico a comico, chi più chi meno impegnato in politica (con esiti molto diversi), anche Massimo Boldi interviene nella diatriba tra il Garante del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, e l’ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, schierandosi nettamente a favore del fondatore dei pentastellati.
“Io sono un amico di Beppe Grillo. E sono nella condizione di capire che non è certo una persona sciocca”, dichiara Boldi ad Adnkronos, tornando sullo scontro andato in scena negli ultimi giorni in seno al M5S. “È una persona che sa quel che vuole”.
Non nuovo a dichiarazioni e posizioni politiche anche controverse, nella disputa tra Grillo e Conte, Massimo Boldi si dice a favore del comico genovese, con cui non hai mai nascosto un rapporto cordiale. “Se sta facendo certe scelte è perché ci ha pensato”, ha concluso. “E io non sono per niente in disaccordo con lui”.
Generalmente vicino alle posizioni del centrodestra, candidato (non eletto) negli anni Ottanta con i socialisti di Craxi, l’attore di Luino non ha mai nascosto la propria passione per la politica, dove però non è (ancora) riuscito a sfondare come al cinema. A febbraio, in un’intervista concessa a Libero in cui si disse “appassionato” dalle posizioni di Giorgia Meloni che vedrebbe bene a Palazzo Chigi, Boldi spese parole non proprio al miele per il Movimento Cinque Stelle e alcuni suoi importanti esponenti, fondatore compreso, eccezion fatta per Giuseppe Conte.
“Il personaggio più comico dei Cinque Stelle?”, si chiese allora l’attore, scherzando. “Fatico a individuarne uno preciso. Di sicuro, arruolerei Di Maio in un cinepanettone, gli farei fare il figlio di Cipollino, che è molto più affidabile di lui. Così potrei redarguirlo”.
Dell’allora Presidente del Consiglio invece Boldi riconobbe il buon lavoro svolto in entrambi i governi, prima tra M5S e Lega e poi con Pd e sinistra. “Non ha lavorato male durante i suoi mandati ma è circondato da ministri deboli e inesperti, che fanno rimpiangere i politici della Prima Repubblica”, commentò l’attore riferendosi a Giuseppe Conte.
Sul fondatore del Movimento Cinque Stellepoi Boldi volle ricordare un aneddoto. “Nel 1992 ero legato a Craxi e fui quasi obbligato a presentarmi come candidato per il Psi. “Durante la campagna elettorale incontrai Beppe Grillo che mi disse ‘Belin, ma cosa vai a fare in politica? Vuoi far ridere? Lascia stare, già non fai ridere così!’ ed io lo mandai a cagare”. In seguito, l’attore si disse stupito nel vedere il comico genovese girare l’Italia per fare campagna per i Cinque Stelle. “Meglio quando faceva il comico: era straordinario, si occupava comunque di politica ma in senso satirico”.
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