Candidato leghista post razzisti – Si chiama Tancredi Sforzin, ha 36 anni e nella vita fa l’insegnante in una scuola primaria in provincia di Treviso. Nelle ultime ore il suo nome è balzato agli onori delle cronache per la denuncia dall’Osservatorio antifascista di Vittorio Veneto, che segnala le esternazioni razziste del maestro sui social.
L’Osservatorio ha segnalato Sforzin perché i post razzisti arrivano da un candidato alla carica di consigliere nel Comune di Vittorio Veneto, nella lista del leghista “Miatto Sindaco”.
Il maestro candidato se la prende soprattutto con i migranti ospiti nei centri di accoglienza della sua zona ed è per questo che l’Osservatorio antifascista del paese in provincia di Treviso ha denunciato l’uomo per istigazione all’odio razziale.
Sforzin, finito nell’occhio del ciclone, ha cercato di cancellare tutte le tracce lasciate sui social del suo odio nei confronti dei migranti. Ma, si sa, il web non perdona e permangono le testimonianze delle esternazioni razziste del candidato veneto.
“Ogni protesta degli immigrati, per come la vedo io, è illegittima. Quando poi la fanno gli africani che sono dei vittimismi cronici, farei sparare sulla folla”, ha scritto su Facebook Sforzin qualche tempo fa.
E ancora: “Fanno pulire il Meschio ai negri quando non sono in grado di lavarsi nemmeno le mutande”. Oppure: “I negri del Ceis guardano i fuochi d’artificio gratis, senza aver versato un euro al comitato festeggiamenti”.
Non solo i migranti nel mirino di Sforzin. L’aspirante consigliere veneto, infatti, in un post di gennaio in occasione del tradizionale falò dell’Epifania scriveva: “Stasera brucerò tutti i libri di Gramsci che troverò nella biblioteca di Vittorio Veneto. La comunità non ha bisogno di leggere quello schifo. Il fuoco sacro degli antichi curerà e guarirà tutti i mali del corpo e della mente. Panevin vs. Comunismo”.