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    Calenda: “Un lutto lasciare il PD”. Morani: “Non usare le nostre feste per lanciare la tua nuova forza politica”

    L'ex ministro dice addio al Partito Democratico: "Un lutto lasciare il partito". Morlani: "Non sei coerente e rispettoso"

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 29 Ago. 2019 alle 13:21 Aggiornato il 30 Ago. 2019 alle 12:33

    Pd, Calenda-Morani, è scontro sui social. La deputata: “Non usare le nostre feste per la tua nuova forza politica”

    La decisione di Carlo Calenda di dire addio al Pd, dopo l’accordo di governo con i 5 Stelle, ha iniziato a portarsi dietro una scia di polemiche. Una delle prime a contestare l’ex ministro è la deputata Alessia Morani, che ha aperto lo scontro sui social criticando la scelta di Calenda di prendere parte a una Festa dell’unità, anche ora che è uscito dal partito.

    L’avvocata e deputata Pd ha scritto su Twitter: “Leggo che Calenda fonderà un suo partito. Assolutamente legittimo. Mi chiedo, però, se è corretto che venga alle nostre feste e che utilizzi le nostre iniziative come lancio della sua nuova forza politica. È una questione di rispetto e di coerenza”.

    Le parole di Morani non sono passate inosservate né a Calenda né al pubblico degli utenti del social blu. L’ex ministro ha commentato, affermando: “Cara Alessia, avevo disdetto la presenza a tutte le feste. Mi hanno chiesto di andare comunque. Ma se lo ritenete inopportuno non ho problemi a cancellare. Parto alle 16 per Ancona. Fatemelo sapere prima”.

    Invece, alcuni utenti hanno ribadito che il Partito Democratico, come luogo di discussione aperto al dialogo anche tra pareri differenti, non dovrebbe escludere la presenza dell’ex ministro, anche dopo il suo addio.

    Signora Morani, meglio quando venne Fico alla Festa dell’unità ? Credevo che fossero occasione di confronto civile anche con rappresentanti di altri partiti. Questa posizione su Calenda, uscito per coerenza, non è il massimo. Non fa sembrare il Pd un luogo così del”, si legge in un tweet.

    “Rispetto e coerenza. Calenda è stato rispettoso verso il segretario sottolineando che per lui la scelta di uscire dalla dirigenza è stata piùfacile visto che non portava il peso della decisione definitiva e coerentecon quanto detto sull alleanza coi 5s”, è un altro commento.

    “Avete detto a milioni di persone “mai con i 5 Stelle”. Coerenza sarebbe almeno chiedere a quei militanti cosa ne pensano. Lo famò un bel referendum tra gli iscritti, a norma di Statuto?”, sono le parole di un utente.

    La scelta di dire addio alla direzione Pd, per l’ex ministro, è necessaria perché, come ha sottolineato oggi in un’intervista rilasciata oggi a Repubblica, non ci si può snaturare “per evitare la destra”.

    “Siamo passati dal “mai con i cinque stelle”, al “mai con Conte”, dal “mai con Di Maio” ad accettare la trappola di Rousseau”, ha proseguito Calenda, non mancando di evidenziare che ora è tempo di elaborare le sue idee “per elaborare il lutto”.

    >“Il PD con questa alleanza perde la dignità, ecco perché me ne sono andato”: Carlo Calenda a TPI

    “La gente si ricorda molto bene che il M5S è nato per distruggere la democrazia rappresentativa. E poi conosco bene la classe dirigente grillina: sono incapaci e arroganti, non cambieranno mai”, spiega l’ex piddino.

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