“A man does what he must – in spite of personal consequences, in spite of obstacles and dangers and pressures – and that is the basis of all human morality” (un uomo fa quel che deve, nonostante le ricadute personali, gli ostacoli, i pericoli e le pressioni, e questa è la base di tutta la moralità umana), lo ha scritto Carlo Calenda in un tweet citando l’ex presidente americano John Fitzgerald Kennedy. Il leader di Azione, sempre molto attivo sul social, è nel mirino delle polemiche da 24 ore, da quando ha deciso di rompere il patto unitario stretto con il Pd una settimana fa dopo che i dem hanno concluso un accordo elettorale con Sinistra Italiani e Verdi.
Per l’ex ministro la decisione di fare un passo indietro è stata una “questione di onore“, una scelta coerente con la volontà – espressa secondo Calenda a Enrico Letta – di non imbarcare in coalizione anche i partiti che non facevano parte del governo Draghi, contrari ad alcune delle istanze prioritarie per Azione, come la costruzione di due rigassificatori. I segretario del Pd dal canto suo aveva fatto sapere di essere interessato ad ampliare il più possibile la base elettorale del blocco di centrosinistra per scongiurare il pericolo che il centrodestra modifichi la Costituzione grazie alle percentuali bulgare che potrebbe guadagnare il 25 settembre.