Burioni blasta Tajani per un commento sulla sentenza Cannabis
Una sentenza storica delle Sezioni Unite penali della Corte di Cassazione ha stabilito che non costituirà più reato coltivare, in minima quantità e solo per uso personale, la cannabis in casa. La sentenza è stata emanata lo scorso 19 dicembre.
Fino al 19 dicembre scorso la coltivazione di cannabis costituiva sempre reato, a prescindere dal numero di piantine e dal principio attivo ritrovato dalle autorità, anche se la coltivazione era per uso personale. La Corte costituzionale, intervenuta più volte sull’argomento, aveva assunto infatti una posizione rigorosa, e la giurisprudenza si era adeguata.
Sulla sentenza si è espresso anche l’ex presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani (Forza Italia) che ha così commentato: “Lancia un messaggio negativo ai giovani, come se fosse fosse lecito e giusto farsi sempre una canna”, ha detto in un videomessaggio affidato ai social.
“Tutti coloro che fanno uso di cocaina, eroina e acidi hanno cominciato facendosi una canna”, ha detto Tajani, otto giorni dopo la sentenza.
Ma al tweet ha fatto presto eco il professore Roberto Burioni che ha replicato con sarcasmo: “Tutti quelli che hanno infilzato il cognato con un serramanico hanno iniziato tagliando il filetto con un coltello da cucina. Cosa ne pensate della sentenza della cassazione sulla libera vendita dei coltelli da cucina?”, ha scritto il virologo.
Anche i Radicali Italiani hanno risposto a Tajani: “Il proibizionismo ha palesemente fallito. Legalizzare la #cannabis colpirebbe i guadagni miliardari delle mafie, porterebbe nuove entrate nelle casse dello Stato, eviterebbe gli effetti devastanti che la legislazione in tema di droghe ha avuto su sistema giudiziario e carceri”.
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