Sabino Cassese lo ha scritto nero su bianco. Se Mario Draghi sarà eletto a febbraio Presidente della Repubblica, si dovrà dimettere da Presidente del Consiglio e la premiership passerà al ministro più anziano: Renato Brunetta. I giornalisti chiedono al ministro della Pubblica amministrazione un commento su questo scenario. Brunetta si schermisce: “Non l’ho letto. Non l’ho letto”. Al giornalista che dice di non credergli, Brunetta ammette con un sorriso: “Comunque non si tratta di uno scenario. Questa è la legge”.
L’ipotesi di un’elezione di Draghi al Colle sembrava data quasi per certa all’inizio del suo incarico come presidente del Consiglio. Ora ci si interroga invece se Draghi voglia completare la sua azione di Governo fino alla naturale scadenza della legislatura o se ambisca invece ad essere il successore di Mattarella al Quirinale.
In quest’ultimo scenario, sarebbe obbligatorio trovare un nuovo presidente del Consiglio, magari con la stessa maggioranza che sostiene Draghi. E il nome di Brunetta, a quel punto, non solo per questioni “formali” legate all’anzianità, sarebbe tra i papabili.