Bologna, Salvini citofona a casa di un tunisino in periferia: “Lei spaccia?”
Nuova provocazione di Matteo Salvini, in questi giorni impegnato nel tour in Emilia-Romagna in vista del voto di domenica 26 gennaio 2020. Il leader leghista ha visitato il difficile quartiere del Pilastro, periferia di Bologna, e in particolare l’area di via Grazia Deledda, nota tristemente per diversi episodi di degrado.
Fa discutere il gesto di Salvini, il quale, accompagnato da una residente, è andato a citofonare in una palazzina dove la signora sostiene che viva una famiglia di spacciatori, tutti stranieri. “Buonasera, sono Salvini, è vero che qui spacciate?”.
Circondato dai suoi collaboratori e da poliziotti e carabinieri, l’ex ministro è partito dunque da una famiglia di origine tunisina, poi controllato una rete divelta, da dove i pusher passerebbero o nasconderebbero cose.
Una provocazione che ha scaldato gli animi dei suoi contestatori, a cominciare dalle sardine, che gli hanno urlato: “Tornate al Papeete”. “A che titolo l’ho fatto? – ha spiegato poi Salvini ai giornalisti -. In qualità di cittadino. Le forze dell’ordine fanno meglio di me il loro mestiere, quindi hanno gli elementi per decidere se quel tizio spaccia o non spaccia. Mi volevo togliere una curiosità, visto che una signora di 70 anni mi dice ‘mi minacciano di morte perché lì spacciano”.
Qui il video della provocazione di Salvini a Bologna.