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    Il ministro Sangiuliano: “Mai dati a Boccia soldi pubblici né documenti G7”. Ma lei lo sconfessa e pubblica tutto su Instagram

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 3 Set. 2024 alle 10:13 Aggiornato il 3 Set. 2024 alle 12:32

    Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano rompe il silenzio e scrive una lettera al quotidiano La Stampa in cui assicura che il Ministero non ha mai utilizzato soldi pubblici per rimborsare viaggi a Maria Rosaria Boccia e che la donna non ha mai avuto accesso a documenti riservati sul G7 Cultura di Napoli. Ma lei lo sconfessa, pubblicando su Instagram gli screenshot (oscurati nelle parti sensibili) di due documenti relativi proprio al G7 e sostenendo che i rimborsi le erano stati promessi.

    Il caso si sta facendo sempre più imbarazzante per il Governo: nella serata di ieri, lunedì 2 settembre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – intervistata durante il programma tv Quattro di Sera su Rete 4 – aveva per la prima volta parlato della vicenda assumendo per buona la versione di Sangiuliano.

    Il ministro, aveva detto Meloni, “mi garantisce che questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato, particolarmente per quello che riguarda il G7 e soprattutto mi garantisce che neanche un euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso per questa persona”.

    Caso Sangiuliano-Boccia: la versione del ministro
    Oggi La Stampa pubblica la lettera di Sangiuliano. “Colgo l’occasione della foto della riunione al ministero del 15 agosto nella quale la dottoressa Maria Rosaria Boccia viene confusa con una direttrice generale del ministero, per fare chiarezza”, scrive il titolare della Cultura, che parla di “tempesta mediatica” in cui “si fa fatica a distinguere autentiche fake news dai fatti reali che pure vanno ricondotti in una giusta dimensione”.

    Ed ecco la versione ufficiale del ministro: “Ho conosciuto la dottoressa Boccia a metà del mese di maggio durante la campagna per le elezioni europee (e non nella campagna elettorale del 2022, alla quale non ho partecipato essendo all’epoca direttore del TG2), riscontrandone un’identità di vedute”.

    “In seguito – spiega Sangiuliano – ho maturato l’intendimento di conferire alla dottoressa Boccia l’incarico, a titolo gratuito, di consigliere del ministro per i grandi eventi”. “Un incarico, lo ribadisco, sempre prospettato a titolo gratuito”.

    Il ministro sostiene che la nomina, però, non è mai stata formalizzata: “Dopo la prima fase istruttoria, accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale di situazioni di conflitto di interesse, ho deciso di non dare corso alla nomina e l’ho comunicato formalmente”, spiega.

    “In questo tempo – garantisce Sangiuliano – la dottoressa Boccia non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi. Ritengo importante sottolineare che mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia”.

    Il ministro si sofferma poi sul G7 Cultura che si terrà dal 19 al 21 settembre tra Napoli e Pompei. “Il 3 giugno – dice – mi sono recato al Parco Archeologico di Pompei per visitare i ponteggi metallici che consentono ai visitatori di guardare restauratori e archeologi al lavoro. Non è stato un sopralluogo avente ad oggetto il G7, tanto è vero che non erano presenti i dirigenti del ministero che lavorano alla sua organizzazione”.

    “In ogni caso”, aggiunge Sangiuliano “le occasioni in cui” Boccia “è stata presente non avevano affatto carattere istituzionale e nemmeno in senso lato di istruttoria del G7. Mai – assicura il ministro si è discusso di questioni di sicurezza, che tra l’altro non attengono al ministero della cultura, ma alle istituzioni preposte, prefettura e questura”.

    La velenosa replica di Boccia
    Nella notte tra ieri e oggi, Boccia è intervenuta sui social smontando la versione del ministro. La misteriosa “mancata consulente” ha pubblicato due documenti relativi al G7 Cultura di cui si legge solo l’intestazione, relative alla parte “Culture: global public good, global responsibility” e alle “sessioni di lavoro (4 sessioni da un’ora ciascuna)”.

    Rispetto ai presunti rimborsi per i viaggi effettuati al fianco del ministro – rimborsi che, come abbiamo visto, Sangiuliano nega categoricamente – Boccia scrive: “Io non ho mai pagato nulla. Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri, tant’è che tutti i viaggi sono sempre stati organizzati dal capo segreteria del ministro”.

    La donna sostiene inoltre che la sua nomina a consulente del ministro sia stata formalizzata, salvo poi essere ritirata: “Siamo sicuri – scrive sempre su Instagram – che la nomina non ci sia stata? A me la voce che chiedeva di strappare la nomina sembrava femminile… La riascoltiamo insieme?”.

    E ancora, sul G7: “Quindi non abbiamo mai fatto riunioni operative? Non abbiamo mai fatto sopralluoghi? Non ci siamo mai scambiati informazioni”.

    Il caso Sangiuliano-Boccia: la ricostruzione
    Maria Rosaria Boccia è al centro delle cronache politiche dallo scorso 27 agosto, quando ha comunicato sui social di essere stata nominata da Sangiuliano “Consigliere del ministro per i Grandi Eventi”, nomina che però dal Ministero è stata categoricamente smentita.

    Boccia, 41 anni, nata a Pompei, laureata in Economia all’università telematica Pegaso nel 2023, si dichiara inoltre presidente della “Fashion Week Milano Moda”, ma la Camera Nazionale della Moda Italiana, titolare esclusiva del marchio “Milano Fashion Week”, ha precisato di non aver nessun rapporto con lei.

    Come documentano diverse fotografie, Boccia ha affiancato Sangiuliano in molte missioni negli ultimi mesi: i due sono stati insieme a Pompei, a Rimini, alla Pinacoteca di Brera, al Festival di Taormina, a Sanremo e alla Camera dei deputati. Ma il Capo ufficio stampa di Sangiuliano l’ha definita una che “cerca di accreditarsi” e ha negato di conoscerla.

    Ci si chiede quindi a quale titolo Boccia accompagnasse il ministro e chi ha pagato le spese dei suoi viaggi. Ma non solo: sembra che la donna abbia avuto accesso a documenti riservati relativi all’organizzazione del G7 Cultura in programma tra Napoli e Pompei dal 19 al 21 settembre.

    Nei giorni scorsi Dagospia ha pubblicato una lettera inviata il 5 giugno scorso dal direttore del Parco archeologico di Pompei in cui sono contenute informazioni riservate sugli spostamenti dei ministri al G7: Boccia era in copia alla mail.

    Pd, M5S e Italia Viva hanno presentato interrogazioni al ministro Sangiuliano chiedendogli di fare chiarezza. Sono diverse le domande senza risposta che aleggiano sulla vicenda. Chi ha pagato i viaggi di Boccia? A quale titolo era stata nominata consigliera del ministro? Perché la nomina non è stata formalizzata? Perché Boccia era in cc in mail contenenti informazioni delicate sul G7 Cultura?

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