“Il piano non si tocca, c’è la firma del premier”: a dirlo è Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil in un’intervista uscita oggi su La Stampa per commmentare la linea del governo di Mario Draghi volta a superare gradualmente il blocco ai licenziamenti introdotto in Italia dall’inizio della crisi innescata dalla pandemia di Covid.
“Per noi il piano che era stato approvato è imprescindibile – spiega Bombardieri – per noi quella non è una mediazione, ma è la posizione di Confindustria e glielo abbiamo fatto presente”. Dal fronte industriale, hanno obiettato che solo in Italia c’è stato un blocco dei licenziamenti e il segretario del sindacato risponde: “Vorrei ricordare che solo in Italia però è stato siglato lo scorso anno un accordo sulla sicurezza del lavoro che ha permesso al Paese di ripartire. Quindi, a livello di relazioni industriali se ne dovrebbe tener conto”.
“Vedremo quello che Salvini ci dirà la prossima settimana – sottolinea Bombardieri rispetto agli schieramenti dei vari partiti sul blocco licenziamenti – Il Movimento 5 Stelle mi sembra sia rimasto fedele a quello che aveva detto e lo stesso vale per il Pd, che non credo sia scondessare la linea del ministro Andrea Orlando”.
E per capire la posizione dei sindacati rispetto a uno sciopero generale, ecco le parole di Bombardieri: “Io sono sempre dell’avviso che gli scioperi non si proclamano, ma si fanno quando è il momento di farli. Ho visto una primavera di mobilitazioni, con centinaia di assemblee. Sarà un’estate complicata, perché i temi che stiamo chiedendo di affrontare non sono ancora stari pienamente considerati”.
“Non è vero però che non sono stati fatti passi avanti. Le pressioni fatte da Cgil Cisl e Uil hanno costretto il quadro politico a ridiscutere quella impostazione”, conclude il numero uno della Uil.