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    Blitz di Morra al centro vaccini di Cosenza: “Incapaci”. Salvini e Meloni: “Si deve dimettere”

    Nicola Morra, senatore. Fermo immagine dal video su Facebook
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 22 Mar. 2021 alle 17:22

    Il “blitz” del senatore Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, nell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza di Cosenza lo scorso 20 marzo ha provocato una polemica e ha spinto i leader del centrodestra Matteo Salvini e Giorgia Meloni a chiedere le dimissioni dell’ex esponente M5S.

    Il senatore, al momento della sua “irruzione” negli uffici del Dipartimento di prevenzione dell’Asp cosentina, avrebbe definito “incapaci” i funzionari dell’ufficio. Morra avrebbe lamentato l’impossibilità di prenotare telefonicamente il vaccino per i suoceri ottuagenari, circostanza smentita dallo stesso parlamentare.

    Secondo quanto riporta l’Ansa, sulla base della ricostruzione dei presenti, Morra si sarebbe rivolto al direttore di Igiene pubblica e Direttore del dipartimento di prevenzione Mario Marino ed ai medici dello staff definendoli “incapaci” di gestire la somministrazione dei vaccini, incolpando Marino perché due suoi parenti ultraottantenni non erano ancora stati chiamati per la somministrazione del vaccino e che da diversi giorni al numero verde per le prenotazioni non rispondeva nessuno.

    A quel punto, Marino avrebbe tentato di spiegare a Morra che da quattro giorni, per le vaccinazioni, è partita la piattaforma informatica regionale, dunque, il numero verde non è più attivo, ma il presidente della Commissione antimafia non avrebbe inteso ascoltare e anzi avrebbe chiesto agli agenti di scorta di identificare i dirigenti in servizio. Quindi se ne sarebbe andato sbattendo la porta. Subito dopo, Marino ha accusato un malore ed è stato chiesto l’intervento di un medico.

    I chiarimenti di Morra

    “L’ispezione eseguita sabato è una prerogativa di un parlamentare e penso sia dovere di qualunque rappresentante delle Istituzioni provvedere affinché il diritto alla salute venga rispettato anche in Calabria, anche in provincia di Cosenza”, si è difeso Morra, sottolineando che l’ispezione “è avvenuta a seguito di segnalazioni di cittadini che mi chiedevano d’intervenire vista la scarsità di vaccini ricevuti dai calabresi e, quindi, anche in provincia di Cosenza. Non vedo nulla di strano se il Presidente dell’antiantimafia, parlamentare eletto in Calabria, si interessa ed interviene”.

    “Riguardo alle polemiche: mi farebbe piacere che mi si spiegasse come avrei perorato la causa dei miei suoceri o dei miei genitori. Purtroppo sia i miei genitori che mio suocero sono venuti a mancare tempo fa. Mentre mia suocera si è già vaccinata circa quindici giorni fa poiché rientrante per ragioni anagrafiche nelle categorie a rischio” aggiunge. Il senatore ha pubblicato un video su Facebook, in cui ha parlato di “vicende che sono state raccontate in maniera inverosimile e dunque grottesca”.

    Salvini e Meloni: “Morra si dimetta”

    “Morra si dimetta, da tutto. Solidarietà ai medici colpiti”, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini dopo quanto successo negli uffici della centrale operativa territoriale dell’Asp di Cosenza.

    La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha scritto su Facebook: “Secondo quanto riportano alcune testate, il Presidente della commissione Antimafia Morra, lo stesso che non molto tempo fa insultò vergognosamente la memoria di Jole Santelli, si sarebbe presentato con la scorta negli uffici della centrale operativa territoriale dell’azienda sanitaria di Cosenza lamentandosi che alcuni suoi parenti non sarebbero ancora stati vaccinati”.

    “Per la stampa”, aggiunge Meloni, “a questo si sarebbero aggiunte offese di Morra al personale sanitario e richieste di identificazioni da parte della scorta nei confronti dei medici presenti. Una persona avrebbe avuto anche un malore a seguito del blitz. Andremo fino in fondo a questa vicenda e se tutto ciò corrispondesse al vero Morra farebbe bene a dimettersi immediatamente: un comportamento del genere è inaccettabile e indegno per qualsiasi rappresentante delle Istituzioni, figuriamoci per il Presidente della commissione Antimafia”.

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