A Bibbiano Adinolfi, Popolo della Famiglia, ha preso solo due voti
Due voti. Sono quelli totalizzati a Bibbiano da Mario Adinolfi, candidato per il Popolo della Famiglia, nella corsa per le regionali in Emilia Romagna del 26 gennaio. Quindi il partito che più ha fatto leva sul tema della famiglia, sottolineando lo scandalo sugli affidamenti illeciti di bambini che ha sommerso la cittadina in provincia di Reggio Emilia e utilizzando lo slogan contro “il Partito di Bibbiano”, è lo stesso partito che ha totalizzato meno preferenze degli elettori.
Questa campagna elettorale è stata scandita a suon di “parlateci di Bibbiano”, con la candidata di centrodestra Lucia Borgonzoni che ha addirittura mostrato una maglietta in Parlamento. Durante i comizi spesso sono stati mostrati i cartelloni con scritto “giù le mani dai bambini”. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha portato una “bambina di Bibbiano” sul palco di Pontida, salvo poi rivelarsi una bufala.
Mario Adinolfi ha seguito la scia, e parlando di famiglia si è candidato alle elezioni in sei province a sostegno di Lucia Borgonzoni. “Altro che raffreddore – aveva detto qualche settimana fa -quello è un sistema malato altrimenti non ti trovi con i diavoli della Bassa dove ci sono i genitori suicidi e i preti morti e, dopo 20 anni, non ti ritrovi un caso come Bibbiano. Lì c’è un sistema malato che è figlio di un’ideologia antifamilista che io rintraccio in tutte le ultime scelte di governo di Bonaccini”.
Rispetto alla coalizione di centrodestra, l’apporto di Mario Adinolfi è stato dello 0,3 per cento con un totale di settemila voti circa nelle sei province in cui era candidato.
Lo stesso Mario Adinolfi ha riconosciuto la sconfitta in Emilia-Romagna, nonostante “migliaia di persone in tutta la Regione abbiano scelto il Popolo della Famiglia”.
A Bibbiano ha stravinto il centrosinistra. Gli slogan non hanno funzionato.