Polemica tra Pd e M5S per le parole di Goffredo Bettini sull’ex premier Conte, giudicato dal dirigente dem in un’intervista in cui parlava prevalentemente di Quirinale “più leader di governo, che capo di un partito”.
Parole, successivamente smentite da Bettini in un’intervista a TPI, che non sono state apprezzate dai vertici del M5S, che hanno subito fatto sentire la loro voce attraverso alcune note diffuse alla stampa.
Ma andiamo con ordine. Goffredo Bettini ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui, tra le altre cose, ha indicato due strade per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica.
“La prima – dichiara Bettini – la politica prende atto che l’emergenza non è affatto finita né sul piano sanitario, né sulla messa a punto del Pnrr. Quindi ha uno scatto, va da Draghi e gli propone un patto di un anno: sarai più solido, non facciamo più i capricci dell’ultimo mese e, in Parlamento, variamo una nuova legge elettorale di stampo proporzionale”.
A quel punto per il Quirinale andrebbe individuata, secondo Bettini, “una figura di alto profilo capace di guidare la transizione del Paese dall’uscita dell’emergenza alla ricostruzione di un sistema politico più equilibrato”.
“A questa operazione – sottolinea il dem – dovrebbe collaborare soprattutto Salvini. Ha un interesse preciso. Nei consensi lui scende, la Meloni sale, Berlusconi s’ è ripreso la scena: ha l’occasione di diventare il vero kingmaker”.
La seconda opzione, invece, sarebbe obbligata secondo Bettini: “O chiediamo a Mattarella di accettare un altro mandato. Oppure verifichiamo la disponibilità che Draghi ha lasciato intuire”.
Sulla candidatura di Berlusconi, poi, Bettini dichiara: “Il personaggio, dato oggettivo, è profondamente divisivo. E a lungo lo è stato anche in Europa. Quindi è l’esatto contrario di ciò che ci si aspetta da un presidente della Repubblica. Purtroppo, Meloni e Salvini non hanno il coraggio di dirglielo esplicitamente. Si sono limitati a chiedergli i numeri di cui dispone, ma – in questo modo – si sono incartati”.
“Berlusconi non dirà mai: 505 voti non ce l’ho. Continuerà invece a cercarne. Bloccando così il centrodestra fino alla terza votazione” aggiunge Bettini.
Parlando dell’ipotesi Amato, candidato inviso a una parte del Movimento 5 Stelle, Bettini parla di Conte dichiarando: “È in un momento di notevole difficoltà. Uomo leale, che apprezzo: ma più leader di governo, che capo di un partito“.
Rabbia M5S per le parole di Bettini: “Conte adirato”
Le parole di Bettini, però, non sono piaciute ai vertici del Movimento 5 Stelle e, stando ad alcune indiscrezioni, neanche allo stesso Conte, che sarebbe adirato per quanto dichiarato dal dem.
Chi ha avuto modo di parlare con l’ex premier in queste ore, infatti, lo descrive come piuttosto seccato per le parole di Bettini. “La verità – riferisce una fonte autorevole del M5S all’Adnkronos – è che oltre alla gente comune anche tutti i politici riconoscono Conte come uomo leale. Ma è proprio la lealtà che spesso manca in quelli di lungo corso, abituati ai giochini della vecchia politica”.
“Se l’unità d’intenti in vista del Quirinale è rappresentata da interviste e colloqui rilasciati alla stampa in cui si esprimono giudizi sul Movimento e il suo leader politico, cosa che non ci permettiamo di fare specialmente in questa fase, direi che la direzione di marcia della coalizione non è quella giusta” ha invece dichiarato il capodelegazione M5S al governo Stefano Patuanelli.
Bettini a TPI: “Conte prezioso per M5s e per l’Italia”
Interpellato da TPI, Goffredo Bettini ha precisato che nel suo colloquio con il Correre della Sera c’è un “rischio di un fraintendimento”.
“Ritengo il lavoro che sta svolgendo Giuseppe Conte prezioso per il suo movimento e per la stabilità della democrazia italiana. Stimo Conte umanamente e politicamente” ha dichiarato Bettini dicendosi convinto che “i risultati di Conte si vedranno meglio con il passare del tempo”.
Riguardo l’elezione del prossimo presidente della Repubblica, Bettini ha aggiunto: “Ho sempre creduto e credo soprattutto che nelle prossime ore il rapporto tra il Movimento 5 stelle e il Pd sia fondamentale per ricercare la soluzione più autorevole e unitaria circa la presidenza della Repubblica”.