Esiste un patto Salvini-Berlusconi per un asse per ridimensionare Giorgia Meloni? “No, no, il mio competitor non è nella famiglia del centrodestra”, taglia corto Matteo Salvini, ospite di ‘Stasera Italia’, su Retequattro. ”I miei avversari politici sono a sinistra”, assicura il leader della Lega. Sicuro però che non ci sia proprio nulla?
Perché dalle parti di Fratelli d’Italia la pensano esattamente all’opposto anzi temono, in realtà, che sia già in atto una sorta di spartizione, una “Yalta” dei collegi in vista delle future elezioni politiche che probabilmente potrebbero tenersi, se Draghi dovesse salire al Quirinale, più o meno da qui a un anno. Ma quale sarebbe l’ipotesi allo studio da parte di Silvio Berlusconi (che come anticipato sabato scorso da TPI, e come conferma oggi Tajani, sta molto meglio) e del Capitano (che potrebbe diventare ‘ex’ se la Meloni lo superasse) leghista? Insomma, che cosa si sono detti nelle conversazioni telefoniche dei giorni scorsi (ne hanno avuta più di una)?
L’ipotesi sul tappeto, come già anticipato da TPI nei mesi scorsi, è quella della “Lega Italia” con Silvio presidente e Matteo segretario. Salvini, forse ascoltando i consigli del “suocero” Denis Verdini, pensa che sia giunto il” momento magico” per stoppare la Meloni prendendo la guida del centrodestra grazie all’eredità berlusconiana.
Ma c’è di più: nelle conversazioni telefoniche si sarebbe affrontato anche il tema dei collegi elettorale e di un più forte coordinamento (anche parlamentare) tra le due forze politiche. Lo schema ricorderebbe quello in voga in Germania tra Cdu e Csu che hanno gruppi parlamentari unici pur lavorando su zone del paese differenzi. In questo senso tutto il centro nord Italia sarebbe appannaggio della Lega nelle future elezioni mentre Forza Italia si concreterebbe sul centro sud dove è ancora un partito relativamente forte. Ovvia la preoccupazione di Giorgia Meloni: a Fratelli d’Italia verrebbero lasciate soltanto briciole.