Silvio Berlusconi, in una lettera al Corriere della Sera, spiega quali sono le sue condizioni per dire sì allo scostamento di bilancio e collaborare così col Governo nella delicata fase di gestione della pandemia. Dopo aver incassato un’apertura di Salvini, che ieri ha deposto le armi invocando una “federazione” di centrodestra che porti sul tavolo del premier Conte delle proposte, ora l’ex Cavaliere rilancia.
“Forza Italia – si legge nella lettera di Berlusconi al Corriere – ha deciso di rispondere positivamente all’appello del Capo dello Stato alla collaborazione istituzionale. È una scelta per noi naturale, addirittura scontata, come è scontato che non si tratta di sostegno politico ad un governo che non approviamo e ad una maggioranza i cui valori e i cui programmi sono incompatibili con i nostri. Ma proprio dai nostri valori, che sono quelli liberali, cristiani, europeisti, garantisti, nasce per noi il dovere della responsabilità verso gli italiani e quindi della disponibilità a dare una mano, dall’opposizione, per far uscire l’Italia dall’emergenza nella quale ci troviamo”.
“È persino superfluo aggiungere che questo non mette in discussione la nostra appartenenza al centro-destra, che non soltanto è la nostra casa, una casa che noi abbiamo fondato e fatto crescere anche a costo di grandi sacrifici, ma che senza di noi non potrebbe mai vincere e tantomeno governare. Non è pensabile, in un grande Paese europeo, un centro-destra di governo che non abbia una forte caratterizzazione liberale”.
Berlusconi spiega poi quali sono le sue condizioni per il sì allo scostamento di bilancio: “Non ci possono essere due Italie, una che si salva, l’altra — quella del lavoro autonomo — che deve cavarsela da sola, oppure viene lasciata affondare. Anche perché l’una senza l’altra a lungo andare non regge. Quello che chiediamo al governo e alla maggioranza è di sanare questa disparità, garantendo al lavoro autonomo, ai professionisti, ai commercianti, agli artigiani, alle partite Iva, tutta la tutela necessaria, non una tantum ma in modo strutturale. È una delle condizioni per votare insieme i prossimi ‘discostamenti’ di bilancio”.
Nel dettaglio, per Berlusconi è necessario un “semestre bianco fiscale: la sospensione di tutti i pagamenti verso lo Stato per queste categorie almeno fino al 31 marzo 2021”. Inoltre, il leader di Forza Italia chiede di “assegnare un indennizzo, pari ad una quota importante del reddito dichiarato nell’anno precedente, per i mesi di forzata inattività o di grave riduzione dell’attività”. Infine: “Circa 2 milioni di liberi professionisti iscritti alle casse previdenziali private e alla gestione separata Inps sono stati le uniche partite Iva escluse dal contributo a fondo perduto di maggio e, quindi, pure dalle sue riedizioni nei recenti ‘decreti ristori’. Per loro, bisogna garantire entro la fine di quest’anno un’indennità significativa, adeguata al fatturato perso, a titolo forfettario”.