Silvio Berlusconi si schiera contro il Ddl Zan, bollandolo come un pericolo per la libertà. “Da liberale penso sia un grave errore”, osserva il leader di Forza Italia in un passaggio della lunga intervista concessa oggi, mercoledì 2 giugno 2021, a Il Giornale.
La legge contro l’omotransfobia, secondo Berlusconi, “non allarga la platea dei diritti e pone una grave questione di libertà” perché “la difesa della famiglia tradizionale proposta come valore, o l’opposizione a pratiche come la maternità surrogata, potrebbero essere definiti come atti di discriminazione e quindi diventare perseguibili”.
Il Cavaliere, che cinque anni fa si era detto favorevole alla legge che istituì le unioni civili, precisa: “Io sono ovviamente per l’assoluta parità fra tutti i cittadini che sono portatori di diritti in quanto persone, ma le tutele devono riguardare tutti i cittadini e non determinate categorie in particolare”. “Le leggi a questo proposito esistono già”, aggiunge Berlusconi: “La legge Zan non aggiunge nulla”.
Nell’intervista Berlusconi spiega che le sue condizioni di salute stanno gradualmente migliorando e che i medici lo hanno autorizzato a riprendere un minimo di attività, pur senza ancora uscire di casa.
Interpellato sulle manovre in corso nel centrodestra, il leader di Forza Italia sembra freddo davanti all’ipotesi avanzata dal leghista Salvini di una sorta di federazione unitaria: “Un centrodestra plurale è essenziale”, sottolinea. “Noi siamo orgogliosi della nostra identità liberale che ci rende diversi da tutti gli altri, e che vogliamo non solo preservare ma consolidare”.
D’altra parte, però, Berlusconi si dice “rattristato” per l’operazione Coraggio Italia di Brugnaro-Toti con gli scissionisti di Forza Italia: “Fa l’opposto di quello che sarebbe necessario: unire le forze per rilanciare una grande area liberale, cattolica, europeista, garantista, di governo del Paese”. “Tutti i tentativi di frammentazione accaduti finora hanno avuto vita breve e nessuna prospettiva politica. Non capisco perché questa volta dovrebbe essere diverso”.
Nell’intervista il Cavaliere conferma il proprio supporto al Governo Draghi: “I buoni rapporti stabiliti da Draghi negli anni in Europa gli saranno d’aiuto”, osserva, perché “i rapporti internazionali sono fatti anche di credibilità e di fiducia personale” come “io ho fatto per molti anni” e “sono rapporti che durano anche oggi”.
Questo esecutivo, peraltro, secondo Berlusconi, “è un’anomalia destinata a durare fino a quando l’emergenza non potrà dirsi davvero superata”: “La politica tornerà a far emergere le naturali distinzioni”.