Grillo sulle sardine: “Movimento salutare da tenere d’occhio”
Beppe Grillo è a Roma: nel pomeriggio di oggi, martedì 17 dicembre 2019, il fondatore del M5s ha incontrato i vertici del Movimento per parlare degli ultimi temi al centro del dibattito politico degli ultimi giorni, dalla polemica su Elio Lannutti alla posizione del “dissidente” Gianluigi Paragone, dalla “fuga” di tre senatori alla Lega fino al movimento delle sardine.
A pochi giorni dalla grande manifestazione di piazza San Giovanni di sabato scorso, quando circa 35mila cittadini si sono uniti “contro l’odio e per i valori antifascisti e costituzionali”, Beppe Grillo ha parlato delle sardine, più volte in questi giorni paragonate proprio al primo Movimento Cinque Stelle.
“Le sardine – ha detto il fondatore e garante del M5s ai giornalisti all’uscita dell’hotel Forum, dove ha incontrato tra gli altri anche Davide Casaleggio – c’è da tenerle d’occhio. Che non si facciano mettere il cappello da nessuno. È una cosa interessante, sono un movimento salutare, igienico sanitario”.
Grillo ha anche fatto un commento sui senatori che hanno deciso di lasciare il gruppo parlamentare del M5s per approdare alla Lega: “I fuoriusciti? Io non riesco a convincere nessuno, se una persona cambia idea lo può fare. Non sono qui per rasserenare nessuno, sono qui per conoscere. Tanta gente non l’ho mai vista né conosciuta”.
Nessuna battuta, invece, sulla posizione di Gianluigi Paragone, di cui però ha parlato chiaramente il vicepresidente del gruppo pentastellato alla Camera, Riccardo Ricciardi: “Il senatore Gianluigi Paragone – ha dichiarato – sin dal post voto delle elezioni europee, si è allontanato dalle posizioni del MoVimento 5 Stelle, e si è avvicinato sempre di più a quelle dell’opposizione. Dai nostri iscritti abbiamo ricevuto il mandato chiaro di sostenere questo esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Paragone non rispetta né loro, nè tutti gli altri portavoce in Parlamento. Continua a provocare: ha votato contro la manovra che ha evitato, tra le altre cose, 23 miliardi di aumento dell’IVA, e da ultimo, è arrivato anche l’attacco al capo politico Luigi Di Maio. Perché non si dimette? Sia coerente, almeno per una volta e, come aveva annunciato di fare quest’estate, lasci il Parlamento”.