Non c’è pace nel Pd. Oggi l’intervista del sindaco di Firenze, Dario Nardella, sul Corriere della Sera ha iniziato a circolare fra i dirigenti Dem di prima mattina. Due i punti finiti sotto la lente di ingrandimento del Nazareno. Il primo è la vicenda Renzi-Khasshogi: per Nardella Renzi è stato solo “intempestivo” nel suo viaggio in Arabia Saudita, “ma il punto vero – secondo il sindaco – è che l’Italia deve giocare un ruolo di leadership nel Medio Oriente, che adesso non ha”.
Insomma, si dice fra i parlamentari Dem vicino a Zingaretti, quasi una giustificazione. “I renziani nel Pd sono come Fonzie: lui non riusciva e dire scusa, loro non riescono a dire che Renzi sbaglia”.
Ma c’è un altro passaggio che ha fatto discutere dell’intervista di Nardella (che in molti vedono, in alternativa a Bonaccini, per Base Riformista come probabile competitor di Zingaretti per la segreteria del Nazareno): l’eliminazione del Codice degli Appalti per la costruzione delle opere.
Subito Salvini ci si è buttato sopra con una dichiarazione: “Anche il PD (col sindaco di Firenze) chiede di cancellare il Codice degli Appalti per aprire i cantieri. Bene, avanti col Modello Genova”. La stessa cosa aveva fatto tre giorni fa con la frase di Bonaccini sull’apertura dei ristoranti la sera.
“Tra un po’, invece che Base Riformista, dovremo chiamarla Base Leghista”, chiosa sarcastico un esponente Dem della maggioranza.
Insomma, il congresso del Pd è già iniziato. Senza dimenticare, poi, come spiegano i soliti bene informati che Matteo Renzi e Matteo Salvini hanno avuto non pochi contatti durante l’agonia del Conte 2 e la nascita del governo Draghi.
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