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    Bambina rom investita a Torino, Salvini attacca i servizi sociali. La replica: “Strumentalizza tragedia a fini politici”

    Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 14 Ago. 2024 alle 15:06 Aggiornato il 14 Ago. 2024 alle 15:09

    L’Ordine degli Assistenti Sociali risponde a Matteo Salvini, che aveva tirato in ballo la categoria commentando il caso della bambina di 2 anni morta investita da un’auto in manovra nel parcheggio dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

    “Povera piccola innocente, una preghiera per lei. Ma dove sono gli assistenti e i servizi sociali che dovrebbero salvare questi bimbi da una vita di strada e di furti, senza scuola e senza gioia???”, aveva scritto su Facebook il vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché segretario della Lega.

    Inizialmente sembrava che la bambina, di nome Esmeralda, fosse stata investita mentre insieme alla madre, di origine rom, che chiedeva l’elemosina nel parcheggio. L’assessore alle Politiche sociali del Comune di Torino, Jacopo Rosatelli, ha tuttavia smentito questa ricostruzione. Secondo il quotidiano torinese La Stampa, madre era figlia erano andate all’ospedale per far visita a un parente ricoverato.

    “Salvini strumentalizza senza conoscere i fatti. È inconcepibile e irresponsabile usare la morte di una bimba di due anni a fini politici”, replica Barbara Rosina, presidente del Consiglio dell’Ordine. “Il vicepresidente del Consiglio accusa noi assistenti sociali e tutti i servizi sociali. Siamo vicini alla famiglia della piccola Esmeralda e lontani dal ministro Salvini e da chi, come lui non cerca mai soluzioni, ma arriva a manipolare le notizie per diffondere pregiudizi a discapito delle persone e della professione”.

    Sulla vicenda era intervenuto in tono polemico anche l’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte, Maurizio Marrone, di Fratelli d’Italia: “È inaccettabile -aveva detto – consentire ai nomadi di trascinare con loro minori nell’accattonaggio di strada. Se i servizi sociali del Comune di Torino applicassero ai rom la metà del rigore con cui dispongono gli allontanamenti dei minori dalle altre famiglie, forse questa tragedia si sarebbe potuta evitare”.

    Intanto, un fotografo torinese, Maurizio Bosio, dell’agenzia Reporters, che lavora per La Stampa, è stato aggredito da alcuni parenti della bambina.

    “Aveva documentato già in mattinata la vicenda della bambina. Quando intorno all’ora di pranzo si è diffusa la notizia della morte della bambina, Maurizio ha posato la macchina fotografica e si è avvicinato al padre della piccola con il massimo rispetto per porgergli le sue condoglianze. Purtroppo in quel momento è stato aggredito perché lavorava per La Stampa”, si legge sul quotidiano torinese. Il fotografo ha riportato la frattura del setto nasale e ha avuto una prognosi di 14 giorni.

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