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    Balneari, l’Europa prepara lo scontro: “L’Italia assicuri parità e concorrenza”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 10 Feb. 2023 alle 09:29

    Balneari, l’Europa prepara lo scontro: “L’Italia assicuri parità e concorrenza”

    Bruxelles torna ad avvertire l’Italia sulle concessioni balneari. Dopo il via libera della commissione Bilancio e affari costituzionali del Senato alla proroga di un anno delle concessioni, la Commissione europea ha ricordato che è necessario rispettare le regole europee in materia. ”Cogliamo l’occasione per ribadire che il diritto europeo richiede che le norme nazionali” sui servizi “assicurino la parità di trattamento degli operatori, promuovano l’innovazione e la concorrenza leale” e “proteggano dal rischio di monopolio delle risorse pubbliche”, ha detto un portavoce, mentre la maggioranza si prepara allo scontro. La Commissione ha inoltre ricordato, secondo quanto riporta l’Ansa, come una procedura d’infrazione contro Roma sia già aperta a causa del mancato rispetto della direttiva Bolkestein e ulteriori rinvii non migliorino la situazione.

    Oltre che con il diritto europeo, la proroga entrerebbe in contrasto con la sentenza del Consiglio di Stato che aveva fissato la fine delle concessioni al 31 dicembre 2023, dopo le tre proroghe al 2015, al 2020 e al 2033, decisa dal primo governo Conte. Dopo quella scadenza, secondo la sentenza, “tutte le concessioni demaniali in essere dovranno considerarsi prive di effetto”. “Si precisa sin da ora che eventuali proroghe legislative del termine così individuato dovranno naturalmente considerarsi in contrasto con il diritto dell’Unione e, pertanto, immediatamente non applicabili ad opera non solo del giudice, ma di qualsiasi organo amministrativo”, riporta inoltre la sentenza.

    Oltre alla proroga, nelle scorse ore la commissione Bilancio e affari costituzionali ha anche dato il via libera alla proroga di 5 mesi della mappatura delle concessioni e all’istituzione di un tavolo a Palazzo Chigi con gli operatori del settore ma non i comuni, rappresentati dall’Anci, che devono indire le gare.

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