Ballottaggi elezioni amministrative 2018 | Risultati definitivi | Tutti i comuni | Ecco chi ha vinto
Il 24 giugno 2018 i cittadini di 75 comuni italiani sono stati chiamati alle urne per i ballottaggi delle elezioni amministrative dello scorso 10 giugno.
In quell’occasione sono stati pochi i capoluoghi di provincia, dei 20 in cui si votava, in cui non è stato necessario ricorrere al ballottaggio.
Di questi due capoluoghi sono andati al centro sinistra: Brescia con Emilio del Bono e Trapani con Giacolo Tranchidia. Al centrodestra sono invece andati Catania, Barletta, Vicenza e Treviso.
Tutti gli altri 14 capoluoghi sono tornati alle urne il 24 giugno per il ballottaggio.
Ecco tutte le sfide, capoluogo per capoluogo:
Ballottaggi
Siena
A Siena a sfidarsi sono stati il candidato del centrosinistra Bruno Valentini e quello del centrodestra, Luigi De Mossi.
Ha vinto De Mossi, che ha raccolto il 50,8 per cento dei voti, a fronte del 49,2 di Valentini.
L’affluenza è stata del 56,19 per cento.
Pisa
A Pisa ha vinto il candidato del centrodestra, il leghista Michele Conti, che ha raccolto il 52,3 per cento dei voti, a fronte del 47,7 per cento ottenuto da Andrea Serfogli, del centrosinistra.
L’affluenza è stata del 55,85 per cento.
Massa
Nel capoluogo toscano ha vinto il candidato del centrodestra, Francesco Persiani, che ha raccolto il 56,6 per cento dei voti, a fronte del 43,4 per cento del candidato del centrosinistra Alessandro Volpi.
L’affluenza alle urne è stata del 54,87 per cento.
Imola
A Imola ha vinto la candidata del Movimento Cinque Stelle, Manuela Sangiorgi, che ha raccolto il 55,4 per cento dei voti, a fronte del 44,6 per cento della candidata del centrosinistra Carmen Cappello, che ha raccolto il 42 per cento delle preferenze.
L’affluenza alle urne è stata del 52,61 per cento.
Ancona
Ad Ancona, amministrata da 25 anni dal Pd, a sfidarsi sono stati Valeria Mancinelli, primo cittadino uscente, e Stefano Tombolini, candidato del centrodestra.
Ha vinto il centrosinistra, con Mancinelli che ha raccolto il 62,8 per cento dei voti, a fronte del 37,2 per cento di Tombolini.
L’affluenza alle urne è stata del 42,67 per cento.
Ragusa
A Ragusa, amministrata per cinque anni dal Movimento Cinque Stelle, ha vinto il candidato di Fratelli d’Italia Giuseppe Cassì, che ha raccolto il 53,1 per cento dei voti, a fronte del 46,9 per cento del pentastellato Antonio Tringali, presidente del Consiglio comunale uscente.
L’affluenza alle urne è stata del 41,94 per cento.
Messina
A Messina ha vinto il civico Cateno De Luca, che ha raccolto il 65,3 per cento dei voti, a fronte del 34,7 per cento del candidato del centrodestra Dino Bramanti.
L’affluenza è stata del 39,23 per cento.
Sondrio
A Sondrio ha vinto il candidato del centrodestra Marco Scaramellini, che raccolto il 60,4 per cento dei voti, a fronte del 39,6 per cento del candidato del centrosinistra, Nicola Giugni.
L’affluenza alle urne è stata del 49,69 per cento.
Teramo
A Teramo ha vinto il candidato del centrosinistra, Gianguido D’Alberto, che ha raccolto il 53,3 per cento dei voto, a fronte del 46,7 per cento del candidato del centrodestra, Giandonato Morra.
L’affluenza alle urne è stata del 49,9 per cento.
Terni
Nel capoluogo provinciale umbro a sfidarsi sono stati il candidato del centrodestra Leonardo Latini e quello del Movimento Cinque Stelle Thomas De Luca.
Ha vinto il centrodestra, con Latini che ha raccolto il 63,4 per cento dei voti, a fronte del 36,6 per cento di De Luca.
L’affluenza alle urne è stata del 47,49 per cento.
Viterbo
A Viterbo ha vinto il candidato del centrodestra Giovanni Maria Arena, che ha raccolto il 51,1 per cento dei voti, a fronte del 48,9 per cento della candidata del centrosinistra Chiara Frontini.
L’affluenza è stata del 46,38 per cento.
Brindisi
A Brindisi ha vinto il candidato del centrosinistra, Riccardo Rossi, che ha raccolto il 56,6 per cento dei voti, a fronte del 43,4 per cento ottenuto da Roberto Cavalera de centrodestra.
L’affluenza è stata del 40,7 per cento.
Avellino
Nel capoluogo campano ha vinto il candidato del del Movimento Cinque stelle, Vincenzo Ciampi, con il 59,5 per cento dei voti, a fronte del 40,5 per cento di Nello Pizza, candidato del centrosinistra.
L’affluenza alle urne è stata del 50,32 per cento.
Imperia
A Imperia a sfidarsi sono stati l’ex ministro Claudio Scajola, candidato di una lista civica, e il candidato del centrodestra, Luca Lanteri.
Ha vinto Scajola, che ha raccolto il 52 per cento dei voti, a fronte del 48 per cento di Lanteri.
L’affluenza alle urne è stata del 48,3 per cento.
Le elezioni del 10 giugno 2018
Le elezioni di domenica 10 giugno 2018 hanno visto complessivamente in vantaggio il centrodestra. Ancora in crisi il Pd, anche nelle città storicamente legate al centrosinistra. La sorpresa è il Movimento 5 stelle, che tre mesi dopo il successo alle elezioni nazionali perde terreno, ma con conquista il ballottaggio in alcuni comuni.
L’affluenza rilevata alle ore 23 (ora della chiusura dei seggi) è stata del 61,19 per cento, sulla base dei dati raccolti dal Viminale in 623 comuni dei 760 chiamati alle urne per le elezioni comunali. Alle precedenti elezioni omologhe la percentuale era stata del 67,24 per cento . Il dato non tiene conto del risultato della Sicilia, gestito direttamente dalla Regione e non dal Viminale.
Complessivamente il centrosinistra aveva 16 sindaci nei comuni capoluogo di provincia e per ora ne riconferma solo uno (a Brescia) e perde in almeno 9.
Il centrodestra ne aveva tre e ha festeggiato invece a Treviso, Catania, Vicenza e Imperia, mentre è andato vicino alla vittoria al primo turno a Siracusa e Barletta.
Il Movimento 5 Stelle non sfonda. Aveva il sindaco di Ragusa e si deve accontentare di correre ai ballottaggi in tre città: Avellino, Terni e la stessa Ragusa (dove potrebbe sfidare FdI).
In Sicilia, altra regione dove M5s ha avuto risultati record nell’uninominale il 4 marzo, molto dipende dai singoli candidati.
Gli altri comuni dove il centrosinistra governava sono Sondrio, Massa, Pisa, Siena, Ancona (ballottaggi col centrodestra), Avellino (ballottaggio con M5s).
Il centrosinistra sarà però al ballottaggio nei comuni di Teramo e Brindisi, finora governati dal centrodestra.
Come si vota alle amministrative in Italia
Nei Comuni con più di 15mila abitanti si vota con un sistema elettorale maggioritario a doppio turno mentre nei Comuni con popolazione pari o inferiore a 15mila abitanti si vota con il sistema maggioritario a turno unico.
Nel 1993 è stato introdotto in Italia il nuovo sistema elettorale per il rinnovo dei consigli comunali e l’elezione diretta dei sindaci.
Il sistema di tipo maggioritario è stato introdotto dalla legge n.81 del 1993 e prevede l’elezione diretta del sindaco. Nel precedente sistema proporzionale le alleanze e la scelta su chi avrebbe effettivamente governato avvenivano a risultato elettorale acquisito.
Esistono due differenti modalità di voto: la prima riguarda i comuni con meno di 15.000 abitanti e la seconda riguarda i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti.
Nel primo caso nella scheda è indicato, a fianco del contrassegno, il candidato alla carica di sindaco. L’elettore ha diritto di votare per un candidato alla carica di sindaco, segnando il relativo contrassegno. Può esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata al candidato alla carica di sindaco prescelto.
Nei comuni più popolosi invece l’elettore può votare per una lista attribuendo così il voto anche al candidato sindaco collegato (tracciando il segno sul relativo contrassegno di lista) oppure può votare solo per il candidato sindaco non esprimendo la preferenza per alcuna lista.
Si può votare per un candidato sindaco e per la lista ad esso collegata o in alternativa può votare per un candidato sindaco e per una lista non collegata (c.d. “voto disgiunto”).
Infine l’elettore potrà manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere.
L’elezione del sindaco è contestuale a quella dei consiglieri comunali collegati alla medesima lista.
Nei comuni sino a 15.000 abitanti è eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti ed alla lista vengono attribuiti tanti voti quanti quelli attribuiti al sindaco.
Alla lista del candidato sindaco eletto vengo assegnati i 2/3 dei seggi assegnati al consiglio, i restanti seggi vengono ripartiti proporzionalmente tra le altre liste nell’ambito di ciascuna lista i candidati vengono eletti consiglieri secondo l’ordine delle cifre individuali, costituite dalla cifra di lista aumentata dei voti di preferenza.
Nei comuni più popolosi di 15mila abitanti è eletto sindaco il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi, se nessun candidato riesce a ottenerla si procede al ballottaggio a cui partecipano i due candidati più votati alla prima tornata e risulterà eletto il candidato che avrà ottenuto la maggioranza relativa.
Non sono ammesse al riparto dei seggi le liste che abbiano ottenuto meno del 3 per cento dei voti.
Agevolazioni di viaggio per gli elettori fuori sede
In occasione delle elezioni amministrative di domenica 10 giugno 2018 (con eventuale ballottaggio domenica 24 giugno) nelle Regioni a statuto ordinario, in Sicilia e in Sardegna, gli elettori che si recheranno a votare nel proprio comune di iscrizione elettorale potranno usufruire delle agevolazioni di viaggio applicate da enti o società che gestiscono i relativi servizi di trasporto.
Visita questo link per maggiori informazioni.
I documenti per accedere al voto
L’elettore deve presentarsi al seggio con un documento d’identità con foto, valido o anche scaduto purché consenta l’identificazione.
L’altro documento fondamentale è la tessera elettorale.
In caso di smarrimento, deterioramento o furto, oppure in caso di completamento degli spazi sulla tessera, è possibile richiedere il duplicato presentandosi di persona all’Ufficio elettorale del proprio comune, che resterà aperto per tutta la giornata del voto.
Gli italiani all’estero
Gli italiani residenti all’estero possono votare alle elezioni amministrative venendo in Italia a votare presso il comune di iscrizione nelle liste elettorali.
A tal fine i comuni inviano ai nostri connazionali all’estero le cartoline-avviso con l’indicazione della data della votazione.
Per le elezioni amministrative non è, infatti, previsto il voto per corrispondenza all’estero.