Dopo le polemiche dei mesi scorsi con il Comune di Bologna per la Città a 30 km/h, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini dichiara guerra agli autovelox. Il ministro ha emanato un decreto che rende più stringenti le regole per l’installazione dei dispositivi che rilevano le infrazioni per eccesso di velocità.
Il decreto sarà in vigore da domani con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ma i Comuni avranno un anno di tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni.
La prima novità riguarda proprio le amministrazioni comunali. Non saranno più loro, infatti, a decidere se e dove collocare gli autovelox: i Comuni dovranno chiedere l’autorizzazione ai prefetti, sia per i dispositivi fissi sia per quelli mobili (cioè quelli montati su treppiedi e presidiati dalla polizia ai lati delle strade).
A supporto della loro richiesta, le amministrazioni dovranno dimostrare che su quel determinato tratto di strada vi sia effettivamente un elevato numero di incidenti dovuti all’elevata velocità.
Gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo agli automobilisti: i cartelli di avviso dovranno essere piazzati a 1.000 metri di distanza sulle strade extraurbane, a 200 metri sulle strade urbane a scorrimento e a 75 sulle altre strade.
Il ministro Salvini, inoltre, ha spiegato che “tra un dispositivo e l’altro dovranno intercorrere distanze minime differenziate in base al tipo di strada”. La distanza minima fissata dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture è di 3 chilometri sulle strade extraurbane e 1 chilometro sulle strade secondarie.
Ma la novità più importante riguarda i limiti di velocità oggetto di controllo da parte degli autovelox. In base alle nuove regole, non si possano utilizzare i dispositivi per le strade urbane laddove si impongono limiti di velocità inferiori a 50 chilometri orari. E nelle strade extraurbane, non potranno essere collocati su strade in cui il limite è inferiore di 20 km/h rispetto a quello previsto dal Codice della Strada su quel particolare tipo di strada.
“Basta con gli autovelox trappola, sì all’installazione di dispositivi nei pressi dei luoghi affollati come scuole e ospedali”, ha commentato il ministro Salvini.
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