Il presidente del consiglio Mario Draghi ha annunciato nuove misure per limitare l’aumento delle bollette di gas e luce. “Negli ultimi mesi, abbiamo assistito – ha detto Draghi intervenendo al Senato in vista dell’imminente Consiglio europeo – a un forte aumento del costo del gas e dell’elettricità. Questi rincari sono dovuti principalmente ai movimenti dei prezzi sui mercati internazionali. La domanda di energia da parte di famiglie e imprese è aumentata a livello europeo e sui mercati asiatici, e ha contribuito a ridurre le scorte e le forniture disponibili. Il Governo si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette”.
Il premier ha ricordato che lo scorso giugno il governo era già intervenuto stanziando 1,2 miliardi di euro al fine di ridurre gli oneri di sistema sulla fornitura dei servizi. Poi, poche settimane fa, “siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Si tratta di misure immediate, a cui dovranno necessariamente seguirne altre di lungo periodo per migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e prevenire un’eccessiva volatilità dei prezzi”.
Ma per evitare l’aumento delle bollette nel lungo periodo le misure di emergenza non bastano e Draghi spinge sulla possibilità di soluzione europea al problema dell’approvvigionamento delle fonti energetiche. “Il Governo italiano – ha detto il premier – ha sollecitato la Commissione a esplorare rapidamente l’opzione di acquisti e stoccaggi congiunti di gas naturale su base volontaria con misure di medio periodo. Questa strategia può essere utile per resistere meglio agli shock e sviluppare le capacità industriali di deposito”. Oltre questa soluzione, Draghi ha ricordato che “il nostro obiettivo di medio termine resta quello di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e aumentare sostanzialmente l’utilizzo di fonti rinnovabili. Vogliamo procedere con la transizione ambientale e rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo posti per il 2030 e il 2050″.
In questo quadro però, ha ribadito Draghi, “lo Stato deve tutelare le fasce più deboli della popolazione dai costi della trasformazione energetica e assicurarsi che i tempi della transizione siano compatibili con le capacità di adattamento delle aziende. Perché la riconversione del nostro sistema economico abbia successo, è necessario il sostegno di tutti: istituzioni, imprese, cittadini. Dobbiamo portare avanti un’agenda climatica ambiziosa e fare in modo che le nostre scelte siano accettate e condivise in maniera ampia dalla popolazione”.