“L’ accusa di strategia della tensione è inaccettabile. Insinua il dubbio che le forze di polizia si prestino ad essere strumento di oscure finalità politiche. È un’accusa ingiusta che getta ombre inaccettabili sulle forze dell’ordine che il 9 ottobre hanno pagato il prezzo di 41 feriti nel fronteggiare i facinorosi intenzionati ad assaltare le sedi delle istituzioni”. Lo ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, nel corso dell’informativa alla Camera, sui fatti avvenuti a Roma il 9 ottobre scorso durante la manifestazione dei no Green pass, con l’assalto alla sede della Cgil.
In relazione all’ipotesi della presenza in piazza di agenti infiltrati ”respingo anche questo inquietante retroscena” ha affermato Lamorgese, sottolineando che in piazza erano presenti ”agenti in borghese della Digos”.
”Alle 16.45 senza alcuna autorizzazione circa 3mila manifestanti hanno iniziato a muoversi in corteo da piazzale Flaminio” in maniera ”impetuosa e disordinata e per un breve momento le forze di polizia hanno accusato una grave difficoltà di reazione” ha detto Lamorgese, nel corso dell’informativa.
”Le interlocuzioni della polizia con Castellino avevano lo scopo di guadagnare tempo per riorganizzare” gli assetti delle forze di polizia, ha spiegato la ministra dell’Interno. Per la manifestazione, ha riferito, sono state impiegate ”840 unità effettive, un numero da ritenersi adeguato alle stime previsionali”.
Lamorgese ha poi evidenziato che ”i fatti di Milano e Trieste” si inquadrano nello stesso contesto dei ”fatti di Roma”. “È una protesta dal carattere sfidante intenzionata a non fermarsi. Una protesta che ha investito minacciosamente ogni ambito facendo emergere nuovi soggetti da tutelare e nuovi obiettivi sensibili da proteggere. Non possiamo in alcun modo abbassare la guardia, manterremo la massima attenzione per garantire che non sia turbata la tranquillità nazionale. Garantisco, nella mia responsabilità di ministro dell’Interno, che saranno sempre tutelati la libera manifestazione del dissenso e la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini”.