Armi Yemen mozione export | Camera | Arabia Saudita | Guerra Yemen
Armi Yemen mozione export – La Camera approva la mozione M5s-Lega che chiede al governo italiano di sospendere le esportazioni di bombe d’aereo e missili che possono essere usate contro i civili verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, finché non ci saranno sviluppi concreti nel processo di pace con lo Yemen.
Il testo è passato con 262 voti favorevoli, nessuno contrario e 214 astensioni. L’Aula ha respinto le altre 4 mozioni presentate da Liberi e Uguali, Partito democratico, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che sul testo presentato dalla maggioranza si sono astenute.
L’ong Amnesty International in un comunicato stampa a commento dell’ok alla mozione scrive: “Adesso il governo italiano blocchi davvero le armi destinate ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi”.
Armi Yemen mozione export | Cosa è rimasto fuori
Sono state respinte le mozioni di minoranza che chiedevano in maniera più netta e completa lo stop a tutte le forniture militari. La mozione è stata riformulata togliendo il riferimento alle azioni per la riconversione industriale.
Quindi c’è un riferimento solo ad alcune armi in particolare. Ivan Scalfarotto, ex sottosegretario allo Sviluppo economico del Pd, fa notare: “È sbagliata la proposta, perché propone di vietare solo le bombe da aereo e i missili, non le altre armi”.
Per i pentastellati questa mozione è invece un grande obiettivo raggiunto. Yana Ehm, deputata del Movimento Cinque Stelle in commissione Esteri, ha commentato così: “Dopo anni in cui governi di ogni colore si sono nascosti dietro al rispetto della Legge 185/90, per la prima volta comunichiamo una chiara presa di posizione politica. Questo è l’importantissimo risultato che abbiamo raggiunto oggi approvando la mozione della maggioranza presentata alla Camera per manifestare la volontà dell’Italia di agire per arginare un conflitto come quello in corso in Yemen in grado di generare una delle più gravi crisi umanitarie di tutti i tempi”.
Armi Yemen mozione export | Cessate il fuoco | Gli impegni del governo
La mozione, nello specifico, impegna il governo “a proseguire, in tutte le sedi competenti, l’azione volta a ottenere l’immediato cessate il fuoco e l’interruzione di ogni iniziativa militare in Yemen, continuando a sostenere, in particolare, l’iniziativa dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen Martin Griffiths affinché si giunga quanto prima al ritiro delle truppe in campo”.
Il secondo impegno richiesto al governo è “proseguire, con i partner internazionali, nell’azione umanitaria coordinata sotto la guida delle Nazioni Unite per alleviare le sofferenze della popolazione yemenita, come stabilito nella terza conferenza dei donatori che si è svolta a Ginevra”.
Inoltre si chiede di “valutare l’avvio e la realizzazione di iniziative finalizzate alla futura adozione, da parte della Ue di un embargo mirato sulla vendita di armamenti a Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, prevedendo al contempo consultazioni con gli altri Stati membri dei consorzi internazionali in relazione ai programmi di coproduzione industriale intergovernativi attualmente in essere”.
Infine, si sollecita l’impegno “a assicurare un’applicazione rigorosa delle disposizioni della legge 9 luglio 1990, n. 185, e ad adottare gli atti necessari a sospendere le esportazioni di bombe d’aereo e missili che possono essere utilizzati per colpire la popolazione civile e loro componentistica verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sino a quando non vi saranno sviluppi concreti nel processo di pace con lo Yemen”.
Armi Yemen mozione export | Pd e Leu astenuti
Il Partito Democratico e Liberi e Uguali hanno deciso di non votare per questa mozione Lega-M5S.
Ivan Scalfarotto ha spiegato così la scelta dell’astensione del Pd: “Tra i tanti disastri di questo governo c’è un disastro di cui non si parla, che e’ la nostra politica estera che e’ assente e incomprensibile, perché i due alleati di governo non sono d’accordo su nulla. Sentiamo sempre opinioni diverse su tutti i temi. Questo paese dal punto di vista della politica estera è isolato. L’embargo alla vendita di armi all’Arabia Saudita è un altro elemento di questa tragedia. Sono sei mesi che chiediamo di discutere della guerra in Yemen e non ci siamo riusciti. La commissione Esteri non si è occupata di questo argomento perché il governo non sa cosa dire”.
Armi Yemen mozione export | Cosa ha fatto il Regno Unito
Grazie alle azioni della società civile contro la tragica guerra in Yemen, i “no” alla vendita di armi all’Arabia Saudita si stanno facendo sentire in Europa. Il 20 giugno scorso è avvenuta una decisione storica della Corte d’Appello del Regno Unito: è stata vietata la vendita illegale delle armi inglesi all’Arabia Saudita.
Le armi di fabbricazione britannica hanno svolto un ruolo centrale negli attacchi a guida saudita allo Yemen. Anche quando, dal 2015 a oggi, sono state bombardate scuole, ospedali, matrimoni e funerali, il governo britannico ha continuato a concedere la licenza per la vendita di miliardi di sterline di armi da utilizzare nel conflitto.
E l’Italia cosa fa nel frattempo?
Armi Yemen mozione export | Guerra in Yemen
In un’inchiesta esclusiva TPI ha rivelato che le bombe che stanno uccidendo migliaia di civili nella guerra in Yemen sono anche italiane. E le navi saudite che caricano armamenti militari utilizzano anche porti italiani. Un commercio di armi da miliardi di euro che parte dalla Sardegna, dall’azienda RWM precisamente.
Non basta lo stop dei missili da aereo. Occorrerebbe una risposta del governo italiano ancora più limpida e chiara rispetto a quella della mozione passata oggi.
> Ecco l’inchiesta completa: Yemen: le bombe made in Italy che uccidono i civili. L’inchiesta di TPI svela il business di armi tra Arabia Saudita e Italia