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    Armi all’Ucraina, il governo si prepara a prorogare le forniture fino a fine 2023: confermata la linea Draghi

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 1 Dic. 2022 alle 11:20

    Armi all’Ucraina, il governo si prepara a prorogare le forniture fino a fine 2023: confermata la linea Draghi

    Il governo si prepara a prorogare fino a fine 2023 le forniture di armi all’Ucraina, in linea con la mozione approvata ieri dalla Camera. Il consiglio dei ministri esaminerà oggi il decreto che dovrà regolare l’invio di armi per i prossimi mesi, dopo la decisione di ritirare un emendamento sullo stesso tema. Il governo era stato costretto a un passo indietro dalle proteste dell’opposizione, che hanno chiesto un provvedimento a sé stante per garantire il dibattito parlamentare. Sulla base del decreto approvato oggi, a fine dicembre o inizio gennaio l’esecutivo darà il via libera al sesto decreto interministeriale per l’invio di nuove armi a Kiev. Sarà confermata la linea Draghi, riporta Il Corriere della Sera, secondo cui il ministro della Difesa Crosetto firmerà lo stesso provvedimento approvato dal suo predecessore Guerini. Il ministro potrebbe anche decidere di rendere pubblico l’elenco di armi fornite, finora segreto, in risposta alle critiche dell’opposizione e in particolare del Movimento 5 stelle. Alla Camera ieri Giuseppe Conte ha duramente criticato il governo e ha contestato l’obiettivo di aumentare la spesa per la difesa al 2 percento del Pil, come chiesto dalla mozione approvata a larga maggioranza che ha fissato l’obiettivo per il 2028. Oltre alla mozione di maggioranza, ieri l’Aula ha approvato anche le mozioni sull’Ucraina di Partito democratico e Azione/Italia viva, mentre quelle di Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi/Sinistra sono state respinte.

    Per quanto riguarda le nuove forniture di armi, secondo quanto riporta La Repubblica il governo autorizzerà l’invio di missili terra-aria Aspide, per la difesa aerea delle città ucraine. I missili, non più in servizio dall’anno scorso, vengono già forniti a Kiev dalla Spagna. Il loro raggio d’azione è di 20 chilometri. L’ipotesi è quella di donare quattro batterie complete di radar con 18 missili ciascuna.

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