“Stanno strumentalizzando la tragedia di Khashoggi perché non hanno altro a cui aggrapparsi in Italia”. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi, in un’intervista pubblicata oggi sul Giornale, si difende sul caso scoppiato intorno al suo viaggio in Arabia Saudita e intorno alle parole di elogio che ha rivolto al principe ereditario Mohammed bin Salman, accusato da un rapporto della Cia recentemente desecretato di essere il mandante dell’assassinio del giornalista saudita Jamal Khashoggi.
Il senatore di Rignano, che invece di rispondere alle domande dei giornalisti si è intervistato da solo sulla questione, al Giornale dichiara: “Nel merito ho risposto su tutti i giornali, dal Financial Times a Le Monde. Ciò che faccio può essere discusso da chiunque, ma è perfettamente lecito, pubblico e legittimo”. L’ex premier aveva parlato dell’Arabia Saudita, Paese accusato di violare sistematicamente i diritti umani, come fautrice di un “nuovo Rinascimento” e in seguito ha sottolineato la necessità di mantenere i rapporti con il Paese, visto come un “baluardo contro l’estremismo islamico”.
Nell’intervista Renzi passa all’attacco, lanciando una sferzata ad Alessandro Di Battista (che ha scritto della questione in questo articolo per TPI). “La questione saudita è stata posta da quel noto statista di Di Battista, uno che apprezzava Maduro e definiva Obama golpista e non capisce che l’Arabia è il baluardo contro il fondamentalismo”, dice. “E ovviamente dai più rancorosi del Pd. Credo di essere la loro ossessione. Se parlassero un po’ più di idee e un po’ meno di me, ci guadagnerebbero almeno in salute”.
A proposito di alcune dichiarazioni di uno degli esponenti di primo piano di Magistratura Democratica, Nello Rossi, che sostiene che bisognerebbe “stringere un cordone sanitario” intorno a Matteo Renzi, il leader di Italia Viva risponde: “L’uso dell’espressione cordone sanitario nei confronti di una persona che ha un ruolo nelle istituzioni parlamentari, che ricopre una carica importante in un partito della maggioranza di governo e che in passato è stato anche presidente del Consiglio, lo trovo a dir poco allucinante“.
“Resto allibito ma non sorpreso”, continua Renzi, “perché avverto un clima di odio e di rabbia che cova in una parte dell’establishment di questo Paese rimasto legato agli equilibri del governo passato che non si dà per vinto”. E sulla figura di Nello Rossi dice: “è uno degli esponenti più in vista di Magistratura democratica. Si può dire che ne è stato l’ideologo. Un personaggio che ha un lungo passato come magistrato. Ascoltatissimo ed influente non solo nella sua corrente. Non so, andrebbe approfondito, se nella sua carriera è mai venuto in contatto con il cosiddetto sistema Palamara, quello raccontato nel libro scritto con Sallusti”.
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