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    Di Battista spiega perché non si candida con il M5S: “Grillo padre padrone, sotto di lui non ci sto”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 9 Ago. 2022 alle 14:09

    Di Battista spiega perché non si candida con il M5S

    Alessandro Di Battista rompe il silenzio e spiega perché ha deciso di non candidarsi con il M5S alle prossime elezioni politiche del 25 settembre.

    “Non sarò candidato alle prossime elezioni politiche con il M5S perché fondamentalmente non ci sono le condizioni” dichiara in video l’ex parlamentare 5 Stelle spiegando sui social perché ha deciso di rinunciare alla candidatura.

    “Alcune settimane fa dissi (in un’intervista a TPI disponibile qui n.d.r.) che ero disponibile a sedermi al tavolo con Conte qualora il M5S fosse uscito dal governo dell’assembramento prima dell’estate”.

    “Ho chiamato Conte, nonostante ogni giorno leggessi delle interviste, da parte di vari esponenti del Movimento 5 Stelle che mi tiravano in ballo, non proprio carine. Nessuno mi ha detto ‘abbiamo bisogno di te’ Le più gentili erano ‘se torna si deve allineare’. Le meno gentili erano ‘non abbiamo bisogno di lui perché è un distruttore’, tipo Attila il re degli Unni”.

    “Con Conte abbiamo avuto una interlocuzione molto leale e lo ringrazio perché è stato molto sincero, per me è un galantuomo – afferma ancora Di Battista – Credo che abbia veramente a cuore gli interessi del Paese”.

    “Anche parlando con lui ho compreso che ci sono tante componenti dell’attuale M5s che non mi vogliono. Da Grillo, passando per Fico, non mi vogliono, per una serie di ragioni, forse perché temono il fatto che io sia poco imbrigliabile, che io possa, giustamente, ricordare gli errori politici commessi soprattutto negli ultimi due anni, da vari esponenti”.

    “Io di fatto sono stato costretto a lasciare il M5s, proprio perché soprattutto Grillo ha indirizzato il Movimento” aggiunge l’ex parlamentare 5 Stelle attaccando il garante del Movimento.

    “Ho avuto momenti difficili, quando fondamentalmente mi hanno impedito di fare il capo politico del M5s evitando di votare, quando non hanno neppure voluto pubblicare i voti degli Stati Generali perché io avevo preso il triplo dei voti di Di Maio” accusa Di Battista.

    “Politicamente oggi non mi fido di Beppe Grillo – aggiunge ancora Di Battista, secondo cui il fondatore del M5S fa ancora – da padre padrone”.

    Sul suo futuro politico, invece, dichiara: “Creerò un’associazione civica per fare cittadinanza attiva, politica da fuori del Parlamento, dal basso. Poi vedremo in futuro”.

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