Il 24 marzo 2018 il Senato italiano ha eletto per la prima volta una presidente donna. Si tratta di Maria Elisabetta Alberti Casellati, senatrice di Forza Italia eletta con il sostegno del Movimento Cinque Stelle.
Alberti Casellati viene eletta dopo che altre tre donne si sono alternate alla guida della Camera dei deputati: Nilde Iotti, che fu la prima a essere eletta alla guida di Montecitorio il 20 giugno 1979, aprendo la strada delle donne all’interno delle tre più alte cariche dello Stato; Irene Pivetti, eletta nel 1994 alla presidenza della Camera con la Lega Nord; e Laura Boldrini, eletta con Sel nel 2013.
La presidenza del Senato è rimasta invece prerogativa maschile fino ad oggi, quando per la prima volta la seconda carica dello Stato (che potrebbe subentrare temporaneamente al Capo dello Stato in caso di impedimento) è riservata a una donna.
Si tratta quindi di una conquista per le donne italiane, sulla quale non si può che gioire.
Eppure, pensando a questo grande evento a cui abbiamo assistito, tornano in mente le parole della giudice costituzionale statunitense Ruth Bader Ginsburg. A chi le chiedeva quando ci sarebbero state abbastanza donne nella Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, Bader Ginsburg rispondeva “quando ce ne saranno nove”.
La Corte Suprema degli Stati Uniti d’America è composta da nove giudici.
Di fronte allo sgomento dei suoi interlocutori, la giudice faceva notare che per molti anni c’erano stati nella Corte nove uomini, e nessuno aveva mai fatto una piega.
Lo stesso potrebbe dirsi, oggi, per le tre più alte cariche dello Stato: per ben 12 legislature su 18 sono stati tutti uomini. In sei casi, quelli che abbiamo detto, una delle tre cariche è stata invece ricoperta da una donna.
Mai, in nessuna delle 18 legislature, ci sono state tre donne nei ruoli di presidente della Camera, del Senato e della Repubblica.
A molti sembrerebbe assurdo, se non impossibile, che questo accada. Eppure, per 12 legislature abbiamo avuto tre uomini in quegli incarichi. E nessuno ha fatto una piega.
Ci sono quindi 18 motivi per cui non possiamo accontentarci di avere una donna alla presidenza del Senato, ma dobbiamo puntare ad avere più donne a ricoprire questi importanti incarichi: per 18 volte non ci sono mai state tre donne contemporanemente.
Ecco l’elenco delle persone che hanno ricoperto la seconda e la terza carica dello Stato finora (i presidenti della Repubblica non li ho scritti, tanto li sapete e comunque sono tutti uomini):
I legislatura
Camera: Giovanni Gronchi
Senato: Ivanoe Bonomi – Enrico De Nicola – Giuseppe Paratore – Meuccio Ruini
II legislatura
Camera: Giovanni Gronchi – Giovanni Leone
Senato: Cesare Merzagora
III legislatura
Camera: Giovanni Leone
Senato: Cesare Merzagora
IV legislatura
Camera: Giovanni Leone – Brunetto Bucciarelli Ducci
Senato: Cesare Merzagora – Ennio Zelioli Lanzini
V legislatura
Camera: Sandro Pertini
Senato: Amintore Fanfani
VI legislatura
Camera: Sandro Pertini
Senato: Amintore Fanfani – Giovanni Spagnolli
VII legislatura
Camera: Pietro Ingrao
Senato: Amintore Fanfani
VIII legislatura
Camera: Nilde Iotti
Senato: Amintore Fanfani – Tommaso Morlino – Vittorino Colombo
IX legislatura
Camera: Nilde Iotti
Senato: Francesco Cossiga – Amintore Fanfani – Giovanni Malagodi
X legislatura
Camera: Nilde Iotti
Senato: Giovanni Spadolini
XI legislatura
Camera: Oscar Luigi Scalfaro – Giorgio Napolitano
Senato: Giovanni Spadolini
XII legislatura
Camera: Irene Pivetti
Senato: Carlo Scognamiglio
XIII legislatura
Camera: Luciano Violante
Senato: Nicola Mancino
XIV legislatura
Camera: Pier Ferdinando Casini
Senato: Marcello Pera
XV legislatura
Camera: Fausto Bertinotti
Senato: Franco Marini
XVI legislatura
Camera: Gianfranco Fini
Senato: Renato Schifani
XVII legislatura
Camera: Laura Boldrini
Senato: Pietro Grasso
XVIII legislatura
Camera: Roberto Fico
Senato: Maria Elisabetta Alberti Casellati