Minniti: “Nessun ripensamento sull’accordo con la Libia, ma va modificato”
Marco Minniti ha rilasciato un’intervista a Repubblica a due giorni di distanza dal rinnovo automatico dell’accordo tra Italia e Libia, siglato nel 2017 quando lui era ministro dell’Interno. “Non possiamo abbandonare la Libia a sé stessa, questo sì equivarrebbe a lavarcene le mani ignorando il destino dei migranti”, ha detto il dem.
E alla domanda se abbia qualcosa da rimproverarsi a due anni di distanza, risponde: “se ritenessi di avere compiuto scelte sbagliate, o addirittura immorali, per incassare un consenso momentaneo, ne trarrei le conseguenze. Gli otto articoli di quel Memorandum non sono le Tavole della Legge. Non è immodificabile. Resto però dell’avviso che non lo si possa cambiare in maniera unilaterale. Dobbiamo tentare delle modifiche concordate”, spiega l’ex titolare del Viminale.
E sottolinea la necessità di “riprendere per i capelli, con un estremo tentativo, il processo di stabilizzazione della Libia abbandonato dal governo precedente”.
Minniti, ampiamente criticato a sinistra per il Memorandum con i libici per bloccare l’arrivo dei migranti, rivendica il suo lavoro e dice di non aver firmato un patto col diavolo. “Non abbiamo lasciato una delega in bianco ai libici, gli abbiamo detto: ‘Aiutateci a cambiare la Libia’”.
“C’è la guerra civile. Ci si imbatte in personaggi dal passato non limpidissimo. Le diverse fazioni arruolano chiunque le aiuti a combattere l’avversario, col pericolo di finire ostaggi delle posizioni più estreme”, ma “non ho mai autorizzato accordi che sacrificassero l’etica e i diritti umani”, ha detto Minniti.
Leggi anche: