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    La Marina italiana trasferisce il primo gruppo di migranti in Albania: polemica social tra Meloni e Sea Watch

    Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 14 Ott. 2024 alle 17:58 Aggiornato il 15 Ott. 2024 alle 12:19

    L’accordo sui migranti tra Italia e Albania diventa operativo: oggi, lunedì 14 ottobre, la nave Libra della Marina Militare italiana ha fatto rotta verso le coste albanesi con a bordo un primo gruppo di 16 persone soccorse in acque internazionali che saranno ospitate nei centri temporanei italiani su territorio albanese.

    Lo riferisce l’agenzia di stampa Ansa, precisando che sui migranti in questione – egiziani e bengalesi – è stato eseguito un primo screening a bordo per verificare che abbiano i requisiti previsti: provenienza da Paesi sicuri, maschi, non vulnerabili.

    I richiedenti asilo saranno trasferiti nelle strutture di Schengjin e Gjiader, la cui costruzione è stata terminata la scorsa settimana (con circa cinque mesi di ritardo). Vi resteranno in attesa che la loro domanda di asilo venga esaminata dalle autorità italiana.

    L’entrata in funzione dell’intesa tra Italia e Albania riaccende la polemica politica: “Il Governo di Giorgia Meloni alza le tasse e sperpera quasi un miliardo di euro dei contribuenti per i centri migranti in Albania, in spregio ai diritti fondamentali delle persone e alla recente sentenza europea sui rimpatri che fa scricchiolare l’intero impianto dell’accordo con l’Albania”, attacca la segretaria del Pd Elly Schlein.

    “Potevamo usare quelle risorse per accorciare le liste di attesa o per assumere medici e infermieri. Adesso abbiano la decenza di non chiederci più dove tiriamo fuori i soldi per la sanità, è gravissimo aver scelto di depotenziare il servizio sanitario nazionale nonostante ogni anno più di quattro milioni e mezzo di persone in Italia non riescano a curarsi”, aggiunge la leader dem.

    Lo scontro divampa anche sui social, dove è la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni a rispondere direttamente a un attacco da parte dell’ong Sea Watch. “Il Governo Meloni degli autopronunciati patrioti spende centinaia di milioni di euro dei contribuenti per deportare e incarcerare qualche migliaia di migranti in Albania”, attaccano su X gli attivisti per i diritti dei migranti. “Forse le tasse degli italiani possono essere spese meglio, per accogliere e includere, anziché respingere”.

    “Che scandalo!”, replica ironica Meloni: “Un governo che, con un mandato chiaro ricevuto dai cittadini, lavora per difendere i confini italiani e fermare la tratta di esseri umani, attraverso azioni concrete e accordi internazionali”.

    In base all’intesa siglata tra Roma e Tirana, le richieste d’asilo presentate dai migranti trasferiti in Albania dovranno essere evase entro quattro settimane: in caso di esito positivo, le persone potranno essere trasferite in un centro d’accoglienza in Italia, altrimenti verranno rimpatriate nel Paese d’origine.

    Il Governo italiano ha stanziato 65 milioni di euro per la costruzione dei centri temporanei in Albania, ma dal 2025 in poi i costi di gestione dovrebbero aggirarsi intorno ai 120 milioni di euro all’anno.

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