Il Governo Meloni ha intenzione di alzare le accise sul diesel. Lo si legge nel Piano strutturale di Bilancio di medio termine 2025-2029 pubblicato nei giorni scorsi dal Ministero dell’Economia, dove tra gli “obiettivi” del “riordino delle spese fiscali” viene incluso “l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina”.
Il Piano strutturale di Bilancio di medio termine è stato illustrato lo scorso 28 settembre dal ministro Giorgetti al Consiglio dei ministri. Si tratta di un documento previsto dal nuovo Patto di Stabilità europeo nel quale il Governo è chiamato a spiegare quali sono i suoi piani per i conti pubblici nei prossimi cinque anni.
A pagina 116, nel paragrafo dedicato all’attuazione della legge di delega fiscale 111/2023, c’è scritto che “nell’ambito della tassazione, un ambito di riforma di particolare importanza per il completamento dell’attuazione della legge delega fiscale è costituito dal riordino delle spese fiscali”.
E tra gli “obiettivi” di tale riordino, al punto “b”, vengono citate anche la accise sui carburanti. Il Ministero dell’Economia, in particolare, si propone di “utilizzare il riordino delle spese fiscali (tax expenditures) in determinati ambiti di tassazione, come l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina e/o politiche di riordino delle agevolazioni presenti in materia energetica, come leva strategica per conseguire simultaneamente gli obiettivi di incremento dell’efficienza del sistema fiscale italiano e sostegno al pieno raggiungimento della strategia di transizione energetica e ambientale a livello europeo e nazionale”.
In altre parole, il Governo afferma di voler alzare le accise sul diesel, parificandole a quelle sulla benzina, per contribuire a finanziare le politiche della transizione ecologica. Le accise sui carburanti, infatti, attualmente hanno un importo diverso a seconda che si applichino sulla benzina o sul diesel: nel primo caso l’importo – sempre fisso – è di 73 centesimi al litro, nel secondo è di 62 centesimi al litro.
L’idea di aumentare la accise sul gasolio contrasta, tuttavia, con quanto affermato più volte negli anni scorsi dall’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal vicepremier Matteo Salvini quando erano all’opposizione.
In un famoso video del 2019, la leader di Fratelli d’Italia affermava: “Non solo noi chiediamo che non aumentino le accise sulla benzina. Noi pretendiamo che le accise vengano progressivamente abolite, perché è uno scandalo che le tasse dello Stato italiano compromettano così la nostra economia”.
In un precedente video, risalente alla campagna elettorale per le politiche del 2018, anche il segretario della Lega diceva delle accise più o meno la stessa cosa: “Se vinco le elezioni le taglio. Riduciamo la tassa sulla benzina più alta d’Europa e lasciamo euro in più nella tasche dei cittadini”.
Pochi anni dopo, invece, proprio il Governo a guida Meloni e Salvini non solo non ha mai cancellato né ridotto le accise sui carburanti, ma mette nero su bianco l’idea di aumentarle.
Da precisare che circa un anno fa la premier era intervenuta sul tema spiegando: “Sono ancora convinta che sarebbe ottima cosa tagliare le accise sulla benzina, ma dal 2019 a oggi il mondo intorno a noi è cambiato e stiamo affrontando una situazione emergenziale che ci impone di fare alcune scelte”.
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