I sospetti erano ricaduti su di lui. Per un biglietto anonimo vergato qualche settimana fa che lo chiamava direttamente in causa: «Si invita il sen. Dini a desistere dal sottrarre il Financial Times alla lettura dei colleghi del Senato». Apriti cielo! Accusato dal misterioso delatore della sparizione della copia del quotidiano britannico dalla sala lettura di Palazzo Madama, l’ex premier ed ex senatore Lamberto Dini ha respinto ogni addebito al mittente: «Là dentro sono l’unico che sa leggere quel tipo di giornali». Alla fine, a placare le polemiche c’ha pensato proprio il Financial Times. Interpellato da TPI, infatti, il quotidiano londinese ha confermato di aver «offerto un abbonamento gratuito a Mr. Dini». Tutto bene quel che finisce bene.
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Dini scrocca il Financial Times al Senato? Il quotidiano britannico gli regala l’abbonamento gratis
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