I 10 punti del M5s sono di sinistra. Al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio ha elencato i dieci punti per un accordo di governo.
Non ha specificato con chi vuole fare questo accordo, lasciando aperta la teorica possibilità di un’intesa sia con il PD che con la Lega. Ma, a una rapida lettura dei punti programmatici elencati al Quirinale, appare evidente che l’interlocutore di Di Maio sia il Partito Democratico.
Il motivo? I 10 punti M5s appaiono molto sbilanciati a sinistra. Scompare tutto ciò che abbia a che fare con l’immigrazione. Quanto all’economica, non si fa accenno a tagli della pressione fiscale stile flat tax, e si specifica anzi che la manovra deve essere incentrata sull’equità (il contrario di ciò che accade con la flat tax).
Per non parlare dell’ambiente. Non certo una bandiera della Lega, e sostanzialmente ignorato nei 14 mesi di governo gialloverde, il tema “green” viene ora sbandierato come priorità assoluta dai pentastellati.
Ciliegina sulla torta: l’ultimo punto sui beni comuni, come “scuola pubblica, acqua, concessioni autostradali”. Intendiamoci, sono punti programmatici che il M5s ha sostenuto fin dalle sue origini, ma che nel corso dell’esperienza di governo con la Lega erano stati pressoché accantonati.
Ora tornano improvvisamente di attualità per la necessità di formare un governo più spostato a sinistra. Mentre dei temi cari a Salvini non c’è più traccia.
10 punti M5s. Ecco l’elenco
1. Taglio del numero dei parlamentari. È il punto che Di Maio ha messo in primo piano al termine delle consultazioni: “Dev’essere un obiettivo di legislatura”, ha precisato il capo politico M5S.
2. Manovra economica. “Dev’essere equa”, ha detto il ministro di Lavoro e Sviluppo Economico, e contenere la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, il salario minimo, il taglio del cuneo fiscale e misure a sostegno delle famiglie, della natalità, dei disabili e per l’emergenza abitativa. “Avevamo promesso di abbassare le tasse alle imprese che assumono e va fatto. E va dichiarato illegale uno stipendio di 2 o 3 euro l’ora”, ha aggiunto ancora Di Maio.
3. Ambiente. “Serve un cambio di paradigma”, ha proseguito Di Maio annunciando gli obiettivi di un’Italia al 100 per cento Rinnovabile, di un Green New deal per l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia. “I piani di investimento pubblici dovranno avere al centro la tutela dell’ambiente” e affrontare “il nodo dei cambiamenti climatici”. “E basta inceneritori, No alle trivelle , Sì all’economia circolare”. “Serve poi una legge sui rifiuti zero e sugli investimenti alla mobilità sostenibile”.
4. Informazione. Il M5S, ha ricordato Di Maio, punta ad una “legge sul conflitto di interessi” e alla “riforma della Rai”, ispirata al modello della Bbc inglese. “Se i cittadini pagano il canone hanno diritto ad una tv di qualità”.
5. Giustizia e Csm. “Dobbiamo dimezzare i tempi della giustizia e riformare i modi di elezione del Csm. I cittadini e le imprese hanno bisogno di una giustizia efficace e veloce: massimo 4 anni per avere una sentenza definitiva”.
6. Autonomia differenziata e riforma degli enti locali. “Va completato il processo e avviato un piano di cancellazione degli enti inutili”.
7. Legalità e lotta alle mafie. “Carcere per i grandi evasori, inasprimento delle pene per i reati finanziari e per chi organizza i traffici illeciti e serio contrasto a chi organizza l’immigrazione clandestina”.
8. Sud. “Serve un piano straordinario di investimenti per il Sud che contempli anche la creazione di una banca pubblica per gli investimenti”.
9. Banche. “Riforma del sistema bancario che separi le banche di investimento dalle banche commerciali”.
10. Beni comuni. “Tutela dei beni comuni, la scuola pubblica è un bene comune, l’acqua è un bene pubblico, bisogna approvare subito la legge sull’acqua pubblica; revisione delle concessioni autostradali”.
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