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    Sanremo 2022, top e flop della quarta serata del Festival

    Di Renzo Di Falco
    Pubblicato il 5 Feb. 2022 alle 01:30

    Sanremo 2022, top e flop della quarta serata

    SANREMO 2022 TOP E FLOP – Chi è stato il migliore ieri sera? E il peggiore? Dopo la quarta serata del Festival di Sanremo 2022, il nostro Renzo Di Falco dice la sua con le sue particolari pagelle: i Top e Flop del Festival. Ecco chi è andato bene e chi no:

    TOP

    MARIA CHIARA GIANNETTA
    Fresca, conquista il pubblico in tre minuti, cosa che a Ornella Muti e Lorena Cesarini non è riuscita in tre ore. Brava anche nel monologo, sentito e sincero. Finalmente.

    GIANNI MORANDI E JOVANOTTI
    Non è una esibizione: è energia, show puro. Insieme sul palco sono pazzeschi, e incrociare i loro repertori si è rivelata un’idea vincente.

    AMADEUS
    Per chi non ci credeva, dimostra di riuscire a reggere il Festival con padronanza e un buon ritmo anche senza Fiorello. Merita un Sanremo Quater.

    LA RAPPRESENTANTE DI LISTA
    Spaziale. La cover più elaborata e sperimentale, una perfomance
    costruita benissimo che conferma come i ragazzi sarebbero perfetti all’Eurovision.

    NOEMI
    Bella prova, interpretazione potente della canzone manifestao di Aretha Franklin che solo una con la voce di Noemi poteva affrontare con sicurezza e gran classe.

    MAHMOOD E BLANCO
    Rifanno una canzone che ha avuto decine di cover, alcune anche famose, con una delicatezza e una intensità particolari. Ottimo arrangiamento e bell’impasto di voci. Una conferma.

    FLOP

    LA CANOTTIERA DI GIOVANNI TRUPPI
    Puoi essere bravissimo e/o freak quanto ti pare ma un minimo di
    stile sul palco dell’Ariston ci vuole. Giovanni magari inTruppi uno stylist per la finale.

    MICHELE BRAVI
    Fare Battisti è sempre rischioso. La versione di Michele Bravi è troppo teatrale, appesantisce e lui non sembra a fuoco. Incerto
    anche nella vocalità. Peccato.

    RETTORE E DITONELLAPIAGA
    Tanto forti nel loro inedito, quanto inefficaci in questa cover di “Nessuno mi puo’ giudicare” che è davvero troppo aderente all’originale della Caselli. Non hanno lasciato il segno.

    ANAMENA E ROCCO HUNT
    Un medley di successi italiani che non ha né capo né coda e sembra piuttosto la festa di un matrimonio di paese. Anche no.

    TANANAI
    Deve avere pensato: “Mi vesto da Damiano dei Maneskin, ammicchiamo come Achille Lauro e Boss Doms e rifacciamo una canzone della Carrà che ha sempre il suo perché”. Il perché però secondo noi non c’è.

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