Chi di noi italiani ha ormai un’età un po’ avanti e ha avuto genitori che li hanno educati al rispetto di Dio, dei Santi e degli uomini non può che assistere stralunato a quel che accade adesso nella politica italiana. Abbiamo conosciuto politici che si comportavano in modo differente o addirittura opposto in pubblico e nel privato. Uomini e donne (poche) timorati di Dio e della morale cristiana nella vita pubblica e ben poco probi in quella privata. Capaci persino di rubare nel nome del popolo italiano e di abbandonarsi a relazioni extraconiugali all’ombra del velo cinico della difesa della famiglia e della Chiesa. Una classe politica bigotta e finto bigotta sepolta infine dalla propria ingordigia sotto la frana della prima Repubblica.
Sulle ceneri della prima è nata la seconda Repubblica, abitata da nuovi potenti e anche da una parte dei vecchi riverniciati per l’occasione. Non c’è più stata cesura tra il pubblico e il privato, ognuno si mostrava per quello che era in tutte le sue versioni. A vincere erano sia il laico che il profano, ma non veniva toccato il sacro, Dio e i Santi lasciati ai credenti. Anzi, coltivati con rispetto.
In questo 2019 la caccia al potere non esclude alcun campo e assistiamo a quotidiani comportamenti grotteschi e incivili. C’è un capo politico ossessionato dal potere personale che si presenta in pubblico esibendo il rosario e sui maledetti social usa l’immagine santa della Vergine Maria. Matteo Salvini proclama le virtù della famiglia tradizionale, ma alle proprie spalle ha due differenti famiglie con relativa prole. E ha esibito ed esibisce relazioni con donne differenti che il buon gusto consiglierebbe di tenere al coperto.
Al colmo della bulimia, sempre questo stesso cacciatore di voti e di consenso conclude alcuni comizi affidando il popolo italiano alla Vergine Maria, come fosse un altro papa. Del resto è lo stesso schema che Matteo Salvini ha adottato nell’azione politica, dove si comporta da mesi come il capo di un governo alternativo a quello del quale fa parte. E così in questo disgraziato paese scopriamo l’esistenza, come se ce ne fosse bisogno, nientemeno che di un capo politico travestito da santone!
Confesso che l’orgia permanente di propaganda verbale e social che si mette sotto i tacchi i sentimenti religiosi di milioni di persone e i principi primordiali di pietà umana mi procura un disagio insopprimibile. Mi procura un fastidio viscerale per l’antipapa che a ogni ora entra nelle nostre case senza invito e ammorba l’aria privata che respiriamo.
È questo che mi spinge a rendere esplicita una domanda che da settimane tambureggia nella mia mente: la Chiesa dove sta? La Chiesa e il suo Papa possono accettare in silenzio l’uso oltraggioso dei simboli della fede e il sacrilegio dell’immagine della Madonna? Per il Papa e per la Chiesa non si tratta di entrare nell’agone politico o di incunearsi nella battaglia per il potere politico in Italia. No!, si tratta di difendere e affermare l’intangibilità dei simboli della fede cattolica.
Se il Papa e i vescovi non alzano forte e dura la loro voce in difesa del loro magistero e se non richiamano i credenti ai valori della fede cristiana, continueremo ad assistere al sacrilegio di un capo politico che usa Dio e i Santi per scopi di potere terreno. E questa sarà una colpa che neppure il nostro Dio misericordioso potrà perdonare.
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