Matteo non lo capiamo. Consapevolmente sta portando su di sé una croce culturale, quella della trasformazione antropologica del maschio italiano. Da ducetto di famiglia a orsacchiotto tout court. È in realtà una potente strategia comunicativa. Ha sempre avuto un fascino Teddy ma ora La bestia si muta compiutamente in peluche. Inforcati gli occhiali, tinta la barba di grigio, sta cercando sconfitte ovunque per redimere il peccato di aver scambiato l’Italia per il Papeete. L’unica cosa che non riesce a perdere è il peso. Ma indiscrezioni ci raccontano che anche questo è strategia. Basta dirette sul cibo, ultimamente ha postato solo una foto con due fichi testicoloformi in mano (li ha tagliati da solo). E ha provato una esilarante finta candid camera da divoratore di ciliegie. Con la Verdini gioca solo a racchettoni. Da capitan Confindustria è diventato semplicemente capitan Findus. Ha abbandonato l’Italexit per mancanze di porte d’uscita. Ha sempre accanto la Meloni, fa team, fa diversità, fa destra 2.0. Prima la teneva per mano, ora è lei che lo tiene per i maroni.
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