Oggi si apre ufficialmente un nuovo anno scolastico e i ragazzi torneranno in classe (almeno la maggior parte di loro). Sarà un anno molto particolare, diverso. Si rientra in aula dopo 6 mesi di assenza a causa di una pandemia che ha stravolto tutte le nostre vite. E oggi, con la riapertura delle scuole, iniziamo a riprenderci, piano piano, di nuovo un piccolo pezzo della nostra normalità. Non sarà facile, senza dubbio. Si ritorna in classe con la certezza e la consapevolezza che il rischio zero non esiste. Lo abbiamo visto già in tutte le altre scuole del mondo che hanno aperto. Ci saranno sicuramente dei casi e dovremo farci trovare pronti per gestirli al meglio.
A dire la verità qualche caso di positività già c’è stato, ma è stato subito gestito con efficienza a dimostrazione che i protocolli sanitari funzionano. Ovviamente con l’addentrarci dell’autunno e dell’inverno la situazione si complicherà. Io però mi sento di fidarmi dei nostri medici, del ministero dell’Istruzione, della intera comunità scolastica. Riusciremo a farcela. Ci saranno senza dubbio criticità, ma sapranno gestirla con professionalità. Ci sarà bisogno di un maggiore senso di responsabilità da parte di tutti. Rispettare le solite semplici regole e scaricare l’app Immuni (in modo che in caso di contagio si possano rintracciare immediatamente e con più facilità i contatti vicini per limitare le persone da mettere in quarantena).
Mi hanno molto sorpreso le polemiche delle ultime settimane sull’argomento scuola. Persone indignate che si lamentano dell’edilizia degli istituti, dei banchi, delle classi pollaio, degli insegnati di sostegno che mancano, dei precari, dei docenti supplenti assunti all’ultimo minuto prima dell’inizio della scuola. Come se tutto questo fosse colpa della ministra dell’Istruzione Azzolina, come se prima che arrivasse lei il mondo della scuola fosse bello e incantevole. Chi di scuola se ne occupa da un bel po’ di anni ricorda perfettamente che ogni inizio di anno scolastico, negli ultimi 40 anni, è stato sempre contraddistinto dal “caos riapertura”.
Centinaia di titoli di giornale, proprio come quest’anno, dove si metteva in allarme l’opinione pubblica sull’emergenza scuola che apriva, da lì a breve, senza spazi, senza banchi, senza insegnanti di sostegno, senza docenti supplenti e con il problema dei precari. È sempre stato cosi, ogni anno. E oggi vogliamo prendere come caprio espiatorio di tutti i mali Lucia Azzolina? Io penso che sia già un “miracolo”, visto l’enorme difficoltà nella riapertura delle scuole in questo periodo in tutto il mondo, che quest’anno siamo riusciti ad aprirle garantendo lo stesso “standard” degli scorsi anni. Penso che neanche Mandrake avrebbe potuto risolvere tutti i problemi della scuola in 6 mesi, nel bel mezzo di una pandemia globale, quando non si è riusciti a fare nulla in tempi di “pace” negli ultimi 40 anni.
Questo vuol dire che Azzolina non può essere giudicata? Assolutamente no. Come ogni politico deve essere giudicata dagli elettori, ma io penso che il vero banco di prova per lei sarà quello di dimostrare se sarà in grado o no di rinnovare il mondo della scuola grazie ai tanti finanziamenti che arriveranno con il Recovery fund. Quella sarà la vera sfida. E lì ci sarà bisogno del contributo di tutti. Perché dovremmo fare in modo che la scuola sia al centro di questo grande treno di risorse che arriverà dall’Europa.
Quindi buon anno scolastico a tutti, cari italiani. Nella speranza che oggi inizi, e prosegua, con meno polemiche inutili e più collaborazione. Perché la scuola italiana appartiene ad ognuno di noi e solo lavorando tutti insieme potremo farla diventare la migliore del mondo.
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