Stato d’emergenza, cui prodest? In Parlamento è partita la gara per capire a chi conviene un ulteriore prolungamento dello Stato d’emergenza oltre gennaio 2022. “Al Paese sicuramente no” esclamano alcuni. “Se vogliamo ricominciare a correre la prima cosa da fare è togliere lacci e lacciuoli che bloccano la crescita”.
Ma non tutti la pensano così. Sono in molti a ritenere che debba essere prolungato ancora a lungo soprattutto sull’asse Pd-5 Stelle. Grande fautore del prolungamento dello Stato d’emergenza “senza se e senza ma” è il ministro Speranza, ora grande sostenitore della linea dura (anzi, durissima) contro il Covid dopo i ritardi e le leggerezze commessi nell’affrontare il virus ad inizio pandemia.
Ma ci sono ragioni che nulla hanno a che fare con la questione sanitaria del Belpaese e che, anche in questo caso come nell’ultimo ddl Zan c’entrano, e non poco, con la prossima elezioni del Capo dello Stato. Tanto che ai massimi livelli istituzionali già se ne comincia a ragionare e si analizzano scenari.
Con lo stato d’emergenza perenne, infatti, si otterrebbero due risultati: intanto verrebbe garantita ulteriormente la stabilità del governo e l’unità della maggioranza che lo sostiene. In poche parole in nome dell’emergenza è più facile far approvare le riforme che l’Europa ci chiede.
E poi, sempre in nome dell’emergenza, sarà molto più facile far “passare” Mario Draghi al primo turno alle elezioni per il Quirinale (come vuole il deep state tricolore, sempre più preoccupato da un possibile “Vietnam parlamentare”) oppure convincere l’attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella a rimanere al suo posto.
Insomma, le ragioni di un eventuale prolungamento oltre i due anni dello Stato d’emergenza sono più politiche che sanitarie. Se ne sono accorti persino i virologi. Sentite cosa dice Matteo Bassetti: “La proroga dello Stato di emergenza è una questione politica, gli ospedali oggi non sono in uno stato per cui è necessario prorogare lo Stato di emergenza”.
E non è l’unico virologo a pensarla così. Anche tra i costituzionalisti c’è scetticismo: “Lo Stato di emergenza e il green pass possono essere prorogati solo se ci sono i presupposti” spiega Alfonso Celotto, docente di diritto costituzionale all’Università Roma Tre. Di certo dopo due anni di emergenza serve una adeguata motivazione, e bisogna chiarire bene il fondamento giuridico e fattuale del perché eventualmente si decide di prorogare”.
“Inoltre” continua Celotto, “dato che lo stato di emergenza non può superare i 24 mesi, e i 24 mesi scadono a gennaio 2022, per la proroga non basta una delibera del Consiglio dei ministri ma serve una legge che va a derogare al testo unico di Protezione civile”.