Le parole di Salvo del GFVip sono ovunque: è questo l’orrore della tv trash
Lo schema è sempre lo stesso: selezioni un certo tipo di personaggi, li ripeschi da quella sorta di oblio dove, giustamente, il mondo della televisione li aveva relegati, e provi a spremerli piazzandoli in prima serata per ricavarne quell’ultimo, indispensabile, vagito di trash che sono in grado di emettere per soddisfare il pubblico mai pago.
È così che è accaduto anche con Salvo Veneziano, concorrente del GF Vip, sul quale attualmente pende la squalifica dal programma per frasi sessiste e volgari dette nella casa nei confronti di Elisa De Panicis.
“Se io fossi stato single, c’era quella piccolina, tutta trasparente con quel culettino… Quella si merita due schiaffi che le devi spezzare la colonna vertebrale proprio. Staccarle la testa e la lasci con la pelle sul letto. Solo la pelle, perché le ossa me le sono bevute. Quella è da scannare, quella li è proprio da maciullarla, dai. Io gli ho visto le budella, le ho visto l’intestino crasso attraverso i fuseaux”.
Queste le parole dette a telecamere accese mentre era in compagnia di altri concorrenti del gioco televisivo.
Difficile dire che non ci si aspettava un episodio del genere, quasi impossibile non prevederlo.
Bisogna ammettere, però, che le espressioni che il concorrente Salvo Veneziano ha utilizzato – non senza un’abbondante dose di boria e sfacciataggine – sono particolarmente feroci e offensive. Frasi che non sono degne nemmeno dei consessi triviali da bar di periferia cui comunque sembrava di assistere.
Ma per certe cose non c’è censura, è il “bello della diretta” che non prevede freni ma solo, eventualmente, esemplari punizioni postume.
Il problema reale è che ormai, detta in parole povere, la frittata è fatta. Quelle parole sono andate in onda, sono state ascoltate e ora noi siamo qui a ripeterle, a dare loro eco.
Parole che, nel bene o nel male, resteranno impresse nella memoria più recondita dei telespettatori.
Ci si può indignare, ma lo sdoganamento è compiuto. Così, ancora una volta, resta l’assioma per cui una bella donna è solo un pezzo di carne da “scannare”, da “maciullare”. E non mi si venga a dire che questo tipo di registro non sia propedeutico a quel tipo di violenza che da verbale può in poco tempo divenire fisica, specie sui soggetti più fragili o “sensibili” a questo tipo di repertorio.
Tocca immaginare, con un giusto grado di realismo, che il telespettatore medio con figli al seguito proverà un misto di disgusto e divertimento nell’ascoltare i servizi televisivi che riproporranno l’accaduto.
Allo stesso modo, in breve tempo e come tutto ciò che transita dalla televisione e viene poi rimasticato da web, quelle frasi troveranno un loro spazio vitale in meme, gif e video ironici, per adolescenti e utenti della rete di ogni età.
Vi ricordate la storia di Tiziana Cantone e di “Stai facendo un video? Bravo”?. Era il 2015 è il revenge porn aveva raggiunto il massimo dell’orrore, ovvero la morte della protagonista.
Ci sono voluti anni prima che il nome di Tiziana Cantone non fosse solo associato a quei video che dovevano restare nell’intimità di chi li aveva girati, ma a una storia di morte e di violenza. Il paragone sembra azzardato, eppure la frase “Stai facendo un video? Bravo” per anni è rimasta solo un semplice sfottò tra amici. Senza pensare quale terribile violenza ci fosse dietro.
Questo può essere il momento giusto per una riflessione. Per una presa di coscienza che ci svegli sul fatto che alcune cose non dovrebbero accadere e basta, che non sempre si può accettare la tv spazzatura come un qualcosa che è ormai parte della nostra società.
La stessa riflessione, più profonda, la auguro alla moglie di Salvo, alla rincorsa per la visibilità che ci trasforma in difensori dell’indifendibile.
Se non vogliamo farne parte possiamo fare una prima cosa, molto semplice, per noi e per i nostri figli: spegnerla, quella tv.