Come già anticipavamo su TPI con un pezzo molto “bene informato”, la svolta “pro” Mattarella era ormai vicina. Già da 2 giorni infatti gli emissari della politica avevano cominciato a sondare il terreno con l’entourage del capo dello stato per capire se poteva essere rimosso il “niet” al secondo mandato che durava ormai da diversi mesi.
Oggi poi la svolta, dopo l’ennesimo fallimento da parte delle leadership politiche del paese, totalmente incapaci di trovare un accordo per la scelta del nuovo capo dello stato. Da qui la richiesta odierna a Sergio Mattarella affinché rimanga al comando della nazione.
Il secondo giuramento di Sergio Mattarella da presidente della Repubblica nell’aula di Montecitorio, se accetterà la rielezione proposta dai gruppi di maggioranza pronti ad eleggerlo questa sera nell’ottava votazione (sarà in ogni caso una scelta molto sofferta e niente affatto scontata perché avrebbe veramente voluto cominciare a fare il nonno), si terrà con ogni probabilità mercoledì prossimo 2 febbraio, vigilia della scadenza del primo settennato Mattarella.
Tra poco, i capigruppo della maggioranza larga che sostiene insieme il Governo Draghi saliranno al Quirinale alle 15,30 per chiedere al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di accettare la rielezione.
Ma saranno i capigruppo a chiederlo e non i leader politici: questo per precisa richiesta del Capo dello Stato. I motivi sono due: 1) La richiesta dovrà venire dal Parlamento e non dai partiti. 2) Lo “sconcerto” da parte del Capo dello Stato in carica per quanto accaduto durante tutta questa settimana.
Chi ha avuto modo di sondarne gli umori negli ultimi giorni sa benissimo che il Capo (così lo chiamano nel palazzo dei Papi) non ha per niente apprezzato lo spettacolo che la politica ha offerto in questi giorni al Paese, con particolare riferimento ai leader di partito. Da qui la richiesta che siano soltanto i capigruppo (e non i leader) nella loro veste istituzionale a salire al colle per la richiesta del bis. Con tanti saluti a Salvini & soci.