Mare Jonio, in mare i migranti sono carne da macello per i libici
Se volete provare ad annusare l’odore dell’inferno libico, di cosa sia davvero quell’orrore che si consuma a poche miglia dalla nostra costa e che è stato violentato da questi mesi di governo (e da Minniti in precedenza) allora potete dare uno sguardo al gommone soccorso stamattina dalla nave Mare Jonio, l’imbarcazione della piattaforma umanitaria Mediterranea che dall’Italia si è organizzata per non lasciare sguarnito il Mediterraneo con l’aiuto di moltissimi sottoscrittori.
Tra i 98 migranti che stavano per annegare su un gommone ormai floscio ci sono 26 donne di cui 8 incinte (e sono la cartolina degli stupri che continuano a consumarsi poco lontano da noi, con tutta l’impermeabilità dell’Europa che rimane a guardare), 22 bambini sotto i 10 anni e 6 minori tecnicamente finiti “non accompagnati” che da quelle parti significa soli, completamente soli.
Il medico di bordo, la dottoressa Donatella Albini, ha riferito che molti ospiti hanno evidenti segni di tortura (alcune donne anche mutilazioni genitali), ustioni sul corpo, casi di ipotermia e ferite dovute al contatto prolungato con la benzina. E badate bene: questi sono quelli più fortunati perché altri 6 sono caduti in mare per un’onda che ha quasi ribaltato il gommone, non sapevano nuotare, e sono morti.
Tutto questo accade mentre la politica italiana è ubriacata dalla trattativa tra PD e Movimento 5 Stelle nel tentativo di formare un governo e il ministro (quasi ex) dell’interno Matteo Salvini spende gli ultimi istanti al Viminale prima di preparare gli scatoloni per prendersela con i disperati salvati dalla Lifeline. Intanto lì fuori si continua a morire, a venire martoriati, a essere carne da macello in mano alle brigate libiche che sono poi le stesse a cui il governo italiano garantisce impunità e mezzi.
Però il salvataggio della Mare Jonio è anche il primo vero test per toccare con mano se la disumanità con cui abbiamo fatto i conti in questi ultimi mesi sia davvero tutta farina del sacco di Salvini: la nave batte bandiera italiana, i salvati sono donne incinte e bambini, non c’è nulla che potrebbe mettere a rischio la sicurezza nazionale quindi si dovrebbe presumere che non si ripeta il solito farneticante e disgustoso balletto. Però a tutti i sovranisti di casa nostra farebbe bene guardare con attenzione le foto di quei derelitti: sono le debolezze che stiamo continuando a lasciare int mezzo al mare e nei campi di concentramento libici. Guardateli negli occhi.