A Prato, nel prato con i bambini: dovrebbero darle una medaglia al valore civile, a questa maestra e invece è polemica. E un sindacato un tempo serio come la Cisl Scuola si spinge addirittura fino al punto da scrivere un comunicato di condanna. Tutto parte da una foto innocente e spensierata: i bambini nel parco, seduti, tutti intorno alla loro maestra Francesca. L’immagine di un amore: lei non riusciva a rassegnarsi all’idea di doverli cancellare per via dell’emergenza. Da quando la scuola materna era stata chiusa, infatti, proprio loro, i più piccoli, erano gli scolari che avevano sofferto di più.
Così, quando i giardini pubblici sono stati riaperti, la maestra Francesca ha deciso di prendere una iniziativa per ristabilire il contatto, qualcosa di pedagogicamente bello e utile. La maestra ha selezionato una rosa di libri per l’infanzia, ha scelto un luogo tranquillo in mezzo al verde, ha consultato i genitori dei bambini, e – con il loro accordo – ha iniziato a incontrare di nuovo i suoi pulcini, avendo cura di mantenere la distanza di sicurezza, e – ovviamente – mantenendo lei stessa le protezioni consigliate (anche se non obbligatorie) all’aperto.
Bene, ottimo, un trionfo: una esperienza che dovrebbe essere presa a modello ovunque, come un modo per resistere e continuare a fare didattica anche con i più piccoli. Fra l’altro una misura in linea con quelle proposte per settembre dal comitato della task force del Ministero. Bambini entusiasti della loro maestra e genitori felici.
Poteva andare tutto liscio in questo Paese? Ovviamente no, perché il burocrate ottuso è sempre in agguato. E infatti, a stretto giro di posta, arriva la staffilata polemica del segretario Cisl settore Scuola di Prato: “Viola le regole. Fa passare le colleghe per vagabonde”. Chiedersi come e perché è troppo. Forse il piccolo burocrate cislino non ha incontrato nessuna maestra così illuminata, nella sua infanzia. E gli effetti si vedono, anche a distanza di decenni.
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